Avellino, che lupi: ed è solo l'inizio

Sette arrivi dal mercato di gennaio e più di sette gol di due partite

La squadra
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di Marco Ingino
Mercoledì 8 Febbraio 2023, 08:58
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Più dei sette gol realizzati in due partite, del settimo posto riconquistato, della quarta piazza a soli tre lunghezze, l'Avellino che Massimo Rastelli sta provando a plasmare a sua immagine inizia ad incuriosire per gli ampi margini di miglioramento dei singoli e del collettivo. L'organico attuale, rivisitato in meno di un terzo dei suoi effettivi (7 arrivi dal mercato di gennaio), e da cui è stato staccato più di un quarto dei componenti (ben 10) che non trovavano spazio, potenzialmente può solo migliore in condizione, intesa e rendimento. A detta del campo, unico vero giudice, il lavoro di ristrutturazione sta dando risultati sorprendenti anche perché, in attesa di scoprire i giovani Perrone, Sottini e lo spagnolo Tounkara, gli altri quattro si sono integrati andando oltre ogni più rosea aspettativa e persino in gol: due volte Marconi a Potenza, una volta Benedetti al Viviani, Mazzocco e D'Angelo al Partenio Lombardi.

Cinque reti su un totale di sette accolte in maniera piacevole da una tifoseria che, appena una settimana fa, si interrogava, con sarcasmo e ironia, sul futuro dei lupi. Scetticismo spazzato via da due prestazioni convincenti con la seconda arrivata addirittura contro la corazzata Crotone. I pitagorici, che hanno attualmente ben 23 punti di vantaggio, sono rimasti annichiliti dalla forza d'urto e la personalità dimostrata dalla squadra di Rastelli soprattutto nel primo tempo. In realtà segnali di ripresa in tal senso si erano avuti già a Messina e a Potenza.
Barlumi di un Avellino sempre più convincente, capace di giocare con grande intensità, con il baricentro altissimo e i tre attaccanti in continua pressione sui portatori di palla.

Accorgimenti tattici che, fino a quando ha retto la condizione fisica soprattutto dei nuovi, ha permesso ai lupi di essere padroni assoluti della scena. Una dimostrazione di forza che, almeno in parte, ha avvalorato l'autocelebrazione del tecnico di Pompei, convinto di avere il reparto centrale più forte del girone. Convinzione che è destinata a reggere solo se Federico Casarini, testata d'angolo del suo progetto tattico, riuscirà a gestirsi come fatto contro il Crotone.

L'ex Alessandria, travestito da Pirlo davanti alla difesa, è perfetto nel ruolo di uomo guida di una mediana a cui, oltre alla migliore condizione dei singoli manca ancora il supporto qualitativo e quantitativo di Dall'Oglio. Margini di grande crescita, per la verità, si intravedono anche in attacco dove la presenza di Marconi non è importante solo in termini realizzativi. Chi lunedì sera ha osservato dall'alto e dal vivo i suoi movimenti avrà facilmente compreso il perché Rastelli si sia impuntato così tanto per averlo. Stretto tra Golemic e Gigliotti, l'ex Sudtirol è stato capace di difendere quasi sempre palla, scaricarla al compagno più vicino ma soprattutto aprire varchi a Trotta e Kanoute. Davvero un lusso per la Lega Pro di cui ha tratto giovamento Marcello Trotta, costantemente presente in zona gol grazie al ruolo alla Savicevic che Rastelli gli ha cucito addosso.

Esattamente come per la mediana, anche in attacco i margini di miglioramento sono tanti se si pensa all'apporto di Russo, alla condizione da ritrovare di Tounkara, alla voglia di Gambale di rendersi utile e a quel Di Gaudio che l'allenatore continua ad accarezzare perché convinto di poterlo sfruttare, almeno par time, tra finale di stagione e playoff. Da attenzionare, invece, il pacchetto arretrato dove, al di là dei miglioramenti portati dalla presenza di Benedetti non solo in termini di personalità, restano alcune carenze strutturali che potranno essere corrette solo con il lavoro. L'assenza al momento di un'alternativa a Tito a sinistra (Sottini è un centrale adattabile ma non ancora al top) costringerà Rastelli a inventarsi qualcosa già a Cerignola. Pure qui, però, la duttilità di Auriletto e la sete di riscatto di Aya, che finora non ha ancora dimostrato il suo valore, potranno venir utili lungo il cammino per arrivare all'obiettivo del quarto posto, ormai distante solo tre lunghezze. Insomma, l'impressione è che il meglio debba ancora venire.

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