Casertana, allo stadio Pinto
finalmente i lavori

Casertana, allo stadio Pinto finalmente i lavori
di Domenico Marotta
Martedì 21 Giugno 2022, 12:00
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Partiti i lavori di sostituzione dei sediolini allo stadio Pinto. Ieri mattina, di buon ora, gli operai erano intenti allo smontaggio delle sedute della tribuna. Già a metà mattinata avevano completato le opere di quelle rosse nella zona sud del settore. Tre anni più tardi rispetto all'originaria previsione (erano da sostituire entro luglio 2019 con la disputa dell'Universiade) alla fine il Comune è riuscito a tagliare questo traguardo. Prima problemi tecnici, poi intoppi burocratici legati al necessario nuovo appalto delle opere che prevedono anche l'installazione di un maxischermo in Curva sud, hanno ritardato l'inizio dei lavori. Finiranno in tempo per il 30 giugno quando lo stadio Pinto dovrà essere necessariamente a norma (e la sostituzione dei sediolini è un requisito per ottenere la licenza nazionale) in vista dell'eventuale domanda di ripescaggio della Casertana in serie C.

Il presidente D'Agostino si è detto pronto a sostenere gli onerosi costi del ritorno tra i pro dalla porta di servizio (servono 650mila euro in fideiussioni e 350mila in tasse di iscrizione) e con lo stadio a posto probabilmente è ancora più convinto di provarci. Mercoledì scade il termine per le squadre che ne hanno il diritto sportivo, per presentare la domanda di iscrizione alla prossima serie C. Se qualcuna di quelle non dovesse provvedere all'adempimento si aprirà il capitolo delle riammissioni che alla Casertana sono precluse per ragioni di classifica. Ad inizio, luglio, poi, la Covisoc farà sapere se tutte le domande di iscrizione sono da accogliersi. In caso di forfait in questa fase si aprirà il capitolo ripescaggio. Qui entrerebbe in gioco il club rossoblù. In solida premessa va specificato che difficilmente la Casertana potrà rientrare in C dalla porta di servizio. La norma prevede la precedenza di una squadra di serie A che dovesse iscriverne una seconda in C (ma non ce ne sono) poi di una retrocessa dai pro ed in fine di una di serie D. Tra quelle che sono scese nei dilettanti in questa stagione solo la Pistoiese è già esclusa perché ripescata in precedenza.

Legnago, Grosseto e Vibonese sembrano pronte a chiedere il ripescaggio. Dubbi per Paganese, Fermana e Seregno. Enormemente più complicato accedere alla C per quelle che hanno giocato in D quest'anno. La prima tagliola, la più grande di tutte, è relativa agli impianti sportivi. La seconda, ai criteri economici. La terza agli altri impedimenti come aver usufruito del ripescaggio negli anni precedenti. A conti fatti delle 36 squadre in graduatoria (quelle che hanno partecipato ai playoff e precedono la Casertana) nessuna è certa di poter ottenere il ripescaggio. L'unica ad avere una ragionevole certezza di fare in tempo a dotarsi dei requisiti relativi allo stadio è la Torres. Anche il Varese ci sta lavorando ed è in corso un'interlocuzione con il Comune. Ci pensano pure Clodiense, Ravenna e Sanremese. Nella remota ipotesi in cui dovessero consolidarsi le domande di ripescaggio di tutte le squadre suddette dovrebbero esserci almeno nove forfait sentenziati dalla Covisoc perché la Casertana maturi speranze di ripescaggio. Si vedrà in ogni caso a luglio inoltrato. 

Nel frattempo si lavora per costruire una squadra in grado di vincere la serie D. La scelta di Degli Esposti e Parlato conferma l'intenzione di D'Agostino di rincorrere di nuovo la promozione nel caso in cui non dovessero concretizzarsi possibilità di ripescaggio. In quest'ottica è già quasi fatta la scelta della sede del ritiro estivo che dovrebbe svolgersi a Roccaraso a partire dalla metà di luglio. A giorni, al massimo inizio luglio, sono attese le ufficializzazione del diesse e del tecnico: dopo si comincerà a chiudere trattative di calcio mercato che comunque sono già in fase di bozza. 

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