Lazio, Tudor alle prese coi malumori di Formello: dal caso Guendouzi al risiko dei rinnovi, cosa sta succedendo

Finita l'armonia tra Igor e il francese, il club chiede di ricucire. Il ds avvisa i ribelli: «Certi giochetti li abbiamo capiti »

Matteo Guendouzi e Federico Chiesa Coppa Italia semifinale di Andata incontro Juventus v Lazio all'Allianz stadium di Torino. Roma, 2 Aprile 2024 © Marco Rosi / Fotonotizia - Juventus v Lazio
Matteo Guendouzi e Federico Chiesa Coppa Italia semifinale di Andata incontro Juventus v Lazio all'Allianz stadium di Torino. Roma, 2 Aprile 2024 © Marco Rosi / Fotonotizia - Juventus v Lazio
di Valerio Marcangeli
Domenica 14 Aprile 2024, 06:47 - Ultimo agg. 06:48
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Tra lo sfogo di Luis Alberto e il caso Guendouzi a Formello non ci si annoia di sicuro. Come svelato ieri, alla fine non è stato solo il fastidio al polpaccio sinistro (sul quale avrebbe rischiato giocandoci sopra) a fermarlo per venerdì sera, ma anche un battibecco con Tudor. Tra i due non erano mancate le frizioni a Marsiglia e non a caso c’era qualche timore in vista dell’arrivo del tecnico croato nella Capitale. La società gli aveva chiesto fin da subito di puntare sull’ex OM, per il quale tra base fissa e bonus sono stati investiti 18 milioni, eppure l’allenatore lo ha escluso due volte dalla formazione iniziale, compreso giovedì. Motivo per cui l’armonia tra i due è durata un mese, con il centrocampista che all’improvviso ha reagito a un richiamo subìto durante la tattica. Nonostante i dissapori, però, come per Luis Alberto anche per Guendouzi l’obiettivo sarà mettere nel mirino Genoa mettendo alle spalle il malcontento.

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IN BILICO

Malcontento che però è di casa in questo momento a Formello soprattutto per i rinnovi, uno dei tanti temi toccati ieri da Fabiani a partire da Felipe Anderson: «Gli abbiamo fatto una proposta di cinque anni e lo consideriamo anche per il post carriera.

Non gli sono state offerte cifre insignificanti (circa 3 milioni bonus compresi, ndc), ma per fare un matrimonio bisogna essere in due». Da un protagonista del 2° posto della passata stagione a un altro: «Dopo lui passeremo a Zaccagni, in scadenza nel 2025. Anche in questo caso andremo incontro alle sue esigenze, ma se per esempio dall’Arabia gli offriranno 50 milioni di stipendio potremo solo alzare le mani». Il direttore biancoceleste non fa mai riferimento a Romagnoli, da tempo in attesa di un adeguamento dell’attuale ingaggio di oltre 3 milioni promessogli da Lotito. Al momento però il centrale in scadenza nel 2027 non è una priorità nell’agenda del patron, ma proprio per questo sta riflettendo anche su una richiesta di cessione, mentre il futuro di Kamada dipenderà solo da lui come ricordato da Fabiani: «Ha voluto firmare per una stagione con opzione e noi pur di prenderlo glielo abbiamo concesso. A fine anno vediamo cosa deciderà». Il ds è tornato anche sull’argomento Sarri per sottolineare il comportamento della società: «Il mister ha deciso di gettare la spugna nonostante abbiamo provato a fargli cambiare idea. Vi garantisco che lui era intenzionato a lasciare senza prendere un euro, ma appena ho chiamato Lotito mi ha detto di procedere con i pagamenti delle ultime tre mensilità, a lui e il resto dello staff, perché è una persona perbene». Infine l’accusa interna al club: «Se qualcuno pensa che non abbiamo capito alcuni giochetti si sbaglia di grosso: chi proverà ad affondare la Lazio si troverà di fronte Angelo Mariano Fabiani come nemico». Campo: ieri allenamento diviso tra titolari e riserve. Gli indisponibili hanno svolto ancora un lavoro differenziato e, dopo il riposo di oggi, tra domani e martedì verranno valutati.

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