De Laurentiis contro Manfredi: «Sindaco juventino, vendimi lo stadio e sarà più bello»

Lo show al Bernabeu prima della notte di Champions

Aurelio De Laurentiis in tribuna a Madrid con la moglie
Aurelio De Laurentiis in tribuna a Madrid con la moglie
Giuseppe Taorminadi Pino Taormina
Giovedì 30 Novembre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 1 Dicembre, 07:28
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Non è stato solo un pranzo diplomatico. Allo Zalacain, tre stelle Michelin nel quartiere di El Viso, uno dei ristoranti più rappresentativi e prestigiosi di Madrid, Aurelio De Laurentiis e Florentino Perez hanno parlato anche di altro: Superlega, investimenti negli stadi e persino di mercato. Già, perché anche se non è iniziato un vero e proprio assalto del Napoli, c'è un calciatore che da tempo è finito nel mirino del club azzurro ed è Brahim Diaz, l'ex milanista, travolto dalla concorrenza interna che da luglio vedrà non solo Rodrygo, Vinicius, Endrick, Arda Guler ma persino Kylian Mbappé, il grande colpo annunciato della prossima estate. Florentino non ha nascosto di essere rimasto molto colpito da Kvara, la stella georgiana pescata da Cristiano Giuntoli la scorsa estate e pagata meno di 10 milioni di euro. Presto per parlare di affari, ma non è mai presto per iniziarne a discutere. «Sono contentissimo perché il Napoli non è mai caduto. Ha avuto qualche inciampo, ma nella vita capita. Da qui a dire che il Napoli non è più quello dello scudetto ce ne passa. Io sono sempre dell'idea che i conti si fanno alla fine», dice sornione Aurelio De Laurentiis. Fa comprendere che l'amore con Garcia non è mai sbocciato. «Il Napoli lo abbiamo amato con Sarri e Spalletti, ma anche con Ancelotti e Mazzarri. Walter è stato il primo che ci ha fatto fare salti di gioia in Europa con le grandi». 

Florentino e De Laurentiis hanno rapporti stretti da una decina di anni. Non è un caso che la prima grande campagna acquisti del suo Napoli è legata al Real Madrid: nel 2013, infatti, Higuain, Callejon e Albion arrivavano proprio dalle fila dei blancos. E non è un caso che Florentino avrebbe dato James Rodriguez solo a De Laurentiis, se davvero il patron del Napoli lo avesse voluto. Ma in realtà, al di là delle chiacchiere per far contento Ancelotti che proprio pensava di non poter fare a meno del colombiano, mai il Napoli pensava realmente di accollarsi uno stipendio da 8,5 milioni di euro. Real e Napoli sono due realtà societaria distanti anni luce: basta mettere a confronto i due centri sportivi per comprendere la dimensione del mondo madrilista. De Laurentiis è rimasto molto ammirato, fin da martedì, dal nuovo Bernabeu. Prima di recarsi alla conferenza di Mazzarri, si è soffermato ad ammirare i lavori già parzialmente ultimati e costati circa 650 milioni di euro (in arrivo altri 350 milioni).

Florentino ha illustrato il progetto a De Laurentiis: il Bernabeu è una delle opere più complesse di tutta Europa, che sarà operativa quotidianamente, con il tetto retrattile, che permetterà di sfuggire alla pioggia in 15 minuti e l'impianto automatizzato in erba, una pietra miliare dell'ingegneria. Senza dimenticare Valdebebas, la città sportiva alle porte di Madrid. Motivo per cui, De Laurentiis, incantato al cospetto di una simile meraviglia, quasi accecato, come tante altre volte, torna a parlare dei lavori che avrebbe in mente di fare al Maradona nel caso divenisse del Napoli. «Se lo juventino Manfredi uscirà fuori dal legame che lo attanaglia al Consiglio Comunale e mi venderà lo stadio, prometto che in un anno lo farò diventare il più bello d'Italia. Se i consiglieri comunali odiano il Napoli, abbiamo la Reggia di Caserta fatta da Vanvitelli, abbiamo Pompei. Il presidente della Regione sta dalla parte mia, è l'unico che ha aiutato a mettere un po' a posto lo stadio». Già, per le Universiadi. In realtà dal Comune, da tempo, gli è stato spiegato che il sindaco non ha poteri decisionali: le sorti del Maradona dipendono dal Consiglio comunale, sovrano perché rappresenta la città. Finanziamenti pubblici. Qui il Real ha fatto tutto attraverso un maxi-finanziamento da quasi 575 milioni. E ora è alla ricerca di un altro prestito da 350 milioni. I due sono rimasti da soli a parlare. Nei confronti della Uefa entrambi sono stati sempre molto severi. «La Uefa gestisce il calcio senza trasparenza e senza innovare», ha detto qualche giorno fa Florentino. E sul fatto che il calcio vada velocemente modernizzato, De Laurentiis ha pochi dubbi. 

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