Gattuso e il Napoli, tutta la verità:
Ringhio vuole garanzie sul progetto

Gattuso e il Napoli, tutta la verità: Ringhio vuole garanzie sul progetto
di Pino Taormina
Martedì 5 Gennaio 2021, 08:00
3 Minuti di Lettura

Ora non è più una questione di diritti di immagine o di clausole rescissorie. Tutto è compiuto, l'intesa è praticamente raggiunta e De Laurentiis e Gattuso si sono andati incontro in ogni aspetto del laborioso accordo. Ma prima di mettere la firma al contratto che lo legherà al club azzurro fino al giugno 2023, Rino Gattuso ha bisogno di un altro incontro. Forse solo una formalità. Un altro mini-vertice con il presidente e Giuntoli in cui capire quale è il progetto-Napoli del futuro dopo l'impatto devastante della pandemia nei conti del club azzurro e del calcio mondiale. Ecco, sembra una questione di poco conto e probabilmente lo è: ma l'ultimo step è fondamentale per avere la fumata bianca attesa da Natale. Senza questo ritmo forsennato il summit decisivo già ci sarebbe stato. Gattuso e De Laurentiis si sono visti alla vigilia di Natale ma non hanno affrontato la questione.

Non è una questione di convergenza del progetto che sarà perché Ringhio non pretende nulla di speciale. Sta bene a Napoli e nel Napoli e sa che sarebbe difficile trovare di meglio in Italia dove non sarà solo il Napoli a dover fare dei tagli. Ma Gattuso pone e si pone un interrogativo su quello che verrà. Non vuole garanzie, non chiede chissà quali calciatori, non si strapperebbe i capelli se andasse via Koulibaly o un altro dei big, ma vorrebbe solo che si facesse chiarezza, per esempio, sull'inevitabile sforbiciata del monte ingaggi che sarà necessaria la prossima estate. Taglio che pare necessario anche se il Napoli tornasse in Champions League (magari in misura minore). Insomma, vuole semplicemente che fosse chiarito dove va il Napoli. Perché il clima negativo che si è abbattuto sulla sua squadra e sul suo lavoro dopo i primi passi falsi in campionato non gli è piaciuto, lo ha considerato ingiusto e ingiustificato. Perché l'unico obiettivo di questa stagione segnata dalla pandemia era fin dall'estate, ed è ancora adesso, il ritorno tra le prime 4 della serie A. E null'altro. E il Napoli reduce dal 4-1 a Cagliari è in piena corsa per la zona Champions, oltre che per l'Europa League. Ed è questa chiarezza che invoca: se ci sarà un taglio degli ingaggi (i 110 milioni attuali di stipendi sono difficilmente sostenibili) bisognerà anche definire gli obiettivi.

Il che non significa che non deciderà di restare lo stesso: d'altronde, non pretende investimenti milionari e da quando è a Napoli non si è mai lamentato di una operazione di mercato.

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Nessuno ha comunque fretta. Né Gattuso, né De Laurentiis. Il Napoli ha chiuso il bilancio 2020 con una perdita di 19 milioni di euro. E lo scenario è cupo. E non poco. Ecco, per l'appunto: il nuovo progetto. C'è tutto il tempo per arrivare alla firma che può anche arrivare anche alla fine del campionato (perché no?) pure se la sensazione è che il sì è alle porte. Ma questo è l'ultimo passo da fare. Anche senza budget faraonici si può far bene. La stretta di mano del 30 ottobre a Castel Volturno ha suggellato la volontà di De Laurentiis e Gattuso di andare avanti nel matrimonio, le bozze di contratto hanno confermato la volontà di continuare l'unione. Il clima, in ogni caso, è sereno. Il che lascia pensare ancora un lieto fine. Ma in questioni di questo tipo mai dare nulla per scontato.

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