Kvaratskhelia, l'uomo in più del Napoli: «La gratitudine dei tifosi mi carica»

«Da quando sono arrivato mi è sembrato di essere in un sogno»

Khvicha Kvaratskhelia a Castel Volturno
Khvicha Kvaratskhelia a Castel Volturno
di Bruno Majorano
Mercoledì 15 Marzo 2023, 07:00 - Ultimo agg. 18:32
4 Minuti di Lettura

«Non bisognerebbe mai tornare nei posti dove si è stati bene», disse una volta il regista Gabriele Salvatores che poi spiegava. «Mi fa paura perché, a differenza che nel cinema, nella vita non esiste il replay». E a proposito di replay, a Napoli si è rischiata l'indigestione di quelle immagini del gol segnato da Khvicha Kvaratskhelia contro l'Atalanta. Il georgiano, però, tornerà proprio questa sera al Maradona, ovvero lì dove appena 4 giorni fa non è stato bene, ma benissimo. Quelle finte, una dopo l'altra, hanno travolto l'Atalanta facendo cadere giù i difensori come fossero birilli. Tornerà con il sorriso, ovviamente, ma anche con il desiderio di riscattarsi dopo l'errore dal dischetto di Francoforte che rischiava di compromettere la gara di andata degli ottavi di Champions.

«Da quando sono arrivato mi è sembrato di essere in un sogno».

Pensieri e parole di Khvicha Kvaratskhelia che si è raccontato al New York Times. «L'inizio è stato così fluido che sembrava un sogno. Ma ad un certo punto ho dovuto ricordare a me stesso che non era un sogno ma la realtà e che dovevo trovare la forza dentro di me per viverlo. Sono grato per ogni gesto di amore e affetto che le persone mi mostrano, per me è anche motivazione e ispirazione», ha spiegato ancora il talento georgiano che culla il doppio desiderio di portare il Napoli il più avanti possibile in Europa e allo stesso tempo di conquistare lo scudetto. «È una responsabilità enorme. Devo dimostrare in ogni partita che posso fare come ho promesso. Quella libertà è la mia firma», ha aggiunto. La leggerezza di un ragazzo giovanissimo (ha 22 anni) che però sente già la responsabilità del leader. D'altra parte non è uno che ha paura di prendere un pallone pesantissimo, metterlo sul dischetto e presentarsi a calciare un rigore ai suoi primi ottavi di Champions League della vita. «Amo quello che faccio. Il modo in cui gioco è sia cuore che pensiero cosciente. Ma se non usi il cervello, non migliorerai mai. Sento che il mio gioco è migliorato anche guardando come si muovevano i nostri avversari». 

Ma nel processo di crescita del calciatore c'è stata anche la mano di Luciano Spalletti. «Quando sono arrivato abbiamo fatto una bella chiacchierata. Mi ha detto cosa avrei dovuto fare per la squadra. Abbiamo parlato molto della necessità di concentrarsi sul lavoro difensivo, di far parte del gioco di squadra e dell'importanza dello spirito di squadra. Questo è ciò che è veramente importante per lui: lo spirito». E grazie alle parole e agli insegnamenti di Spalletti oggi Kvara è diventato uno dei giocatori più decisivi d'Europa, oltre che uno di quelli più apprezzati, soprattutto all'estero, soprattutto dai top club europei.

Video

E, a proposito di allenatori, per Kvara sono arrivate parole al miele direttamente da Madrid, da Carlo Ancelotti che a Napoli ha allenato fino al 2019 e che non ha nascosto una certa attrazione per la stellina georgiana e il suo compagno d'attacco Osimhen. «Kvaratskhelia è un gran giocatore, sta facendo molto bene. La coppia con Osimhen è molto efficace», così l'allenatore del Real Madrid alla vigilia del match di ritorno degli ottavi di finale di Champions League contro il Liverpool. «Le squadre italiane stanno facendo molto bene in Champions. Ai quarti potrebbe trovarne una. 

© RIPRODUZIONE RISERVATA