Maradona, ecco perché la memoria non si potrà mai cancellare

Il ricordo del Capitano che cambiò la storia di Napoli e del Napoli

L'esultanza di Maradona dopo un gol al San Paolo (Foto Sergio Siano)
L'esultanza di Maradona dopo un gol al San Paolo (Foto Sergio Siano)
Francesco De Lucadi Francesco De Luca
Sabato 25 Novembre 2023, 13:21 - Ultimo agg. 26 Novembre, 19:48
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Il terzo anniversario della scomparsa di Diego Armando Maradona coincide con la trasferta della squadra a Bergamo, dove il suo Napoli visse due importanti momenti: il primo nell'87 con la conquista della Coppa Italia a pochi giorni dopo il primo scudetto; l'altro, tre anni dopo, con la partita in cui Alemao venne colpito alla testa da una moneta da 100 lire e quell'episodio consentì agli azzurri di chiudere la sfida col Milan. Quello dell'Atalanta è uno degli stadi in cui più pesantemente sono stati offesi i giocatori del Napoli e i napoletani e anche contro questo Diego si ribellò quando arrivò qui nell'84. L'uomo del Sud che chiedeva rispetto per il Sud, per la sua nuova terra e la sua nuova gente. 

Anche per questo, non soltanto per le vittorie e per le magie, Maradona è nel cuore di Napoli. Non è un caso che sugli striscioni esposti e sulle bandiere sventolate nella scorsa primavera per celebrare il terzo scudetto vi fosse il suo volto, accanto a quelli di Kim, Kvara, Osimhen e ovviamente di Spalletti, che era così “devoto” da Diego da aver affisso tante maglie numero 10 sul lettino della sua stanza a Castel Volturno, quasi come se volesse entrare in contatto con la “divinità” nella stagione del trionfo. 

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Nel bel libro “A schiovere” di Erri De Luca, dedicato ai modi di dire napoletani, c'è questo passaggio su Maradona: «(il sudore)  di Maradona, ad alto potenziale di energia, servì a illuminare tutta la città». E' quello che rende unico ed eterno il rapporto con Napoli e il suo popolo, oltre alle rituali celebrazioni del 30 ottobre e del 25 novembre. E' quello che dovrà capire chi - il capo del marketing del club azzurro Tommaso Bianchini, peraltro figlio di un grande uomo di sport come Valerio Bianchini, iconica figura del basket - ha dichiarato che il figlio (il Napoli di oggi) ha superato il padre (il Napoli di ieri) facendo i conti degli affari realizzati nella primavera del terzo scudetto.

Il salto di immagine il Napoli lo fece negli anni Ottanta quando Diego gli diede eterna gloria in un'epoca in cui non vi erano internet, i social e appunto il marketing. E Napoli ricambia con l'eterno amore. 

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