Mertens e Napoli, altri due anni insieme
per chiudere con la Champions

Mertens e Napoli, altri due anni insieme per chiudere con la Champions
di Marco Giordano
Mercoledì 20 Maggio 2020, 08:00 - Ultimo agg. 08:03
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E ora chiamatelo il Napoli di Mertens e Gattuso: perché il tecnico ha voluto fortemente il rinnovo, perché Mertens si è lasciato accarezzare dalle parole e dal progetto del tecnico: una nuova challenge, così l'hanno definita, una sfida che ha un solo obiettivo, non perseguibile, salvo miracoli, in questa stagione. Mertens e Gattuso vogliono riportare il Napoli in Champions il prossimo anno, questo è il desiderio che ha spinto Mertens a restare: poter giocare in quello che, poi, nel 2022-2023, ancora una volta in maglia azzurra, ascoltando il San Paolo che urla sulle note della competizione più ed affascinante. Gattuso ha spinto tanto per far trovare la quadra tra il Napoli ed il belga per due aspetti principali: i test fisici dopo un lungo periodo di inattività hanno mostrato ancora una volta che la cartà d'identità è solo un documento per Mertens. I parametri fisici non sono quelli di uno che ha appena 33 anni da pochi giorni, ma gli standard sono di un ragazzo di 26/27 anni, di uno che può ancora dare tantissimo. Trattenere Mertens, poi, è un segnale chiaro: Ciro è un collante dello spogliatoio, se resta significa che l'ambizione è alta, anche perché è noto che c'erano grandi squadre e grandi offerte. Restare a Napoli certifica anche che la società vuol mantenere una rosa importante, che possa accettare il challenge del ritorno in Champions.

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Non è stato semplice arrivare alla virtuale stretta di mano tra Mertens e De Laurentiis: lo scorso venerdì, in tarda serata, dopo le voci sull'Inter sempre più insistenti, il patron scende in campo: chiama le parti in causa, elabora la strategia dei passi. I primi li chiede a Mertens: stipendio e bonus non possono essere quelli che offrono Inter e PSG. E Milano e Parigi ingolosivano, il belga stava iniziando guardando anche i primi appartamenti, prima dell'intervento di De Laurentiis che ha cancellato tutto last minute.

Inutile girarci attorno, è anche una questione di cuore: Mertens voleva restare, Napoli l'ha fatto diventare l'uomo ed il calciatore che oggi è conosciuto e stimato. Sabato le diplomazie sono scese in campo, con Gattuso in forcing, Giuntoli a cucire e l'entourage di Mertens a tessere il resto della tela: domenica è arrivato il sereno, con il presidente che ha fatto capire che rinuncerà ad agire in Tribunale per il risarcimento dei diritti d'immagine lesi dopo l'ammutinamento del 5 novembre scorso.

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L'accordo è stato trovato su queste cifre: 4 milioni all'anno per i prossimi due anni, 3 milioni alla firma come bonus, 200 mila euro per gli obiettivi personali, 300 mila euro per la qualificazione in Champions.

La firma arriverà nei prossimi giorni: ora, non c'è più fretta. L'annuncio sarà fatto a Roma, nella sede della Filmauro: qualche giorno o qualcosa in più, si stanno mettendo a punto i contratti. De Laurentiis ha anche una mezza idea su come certificare il matrimonio tra il suo Napoli e Mertens: il 27 aprile scorso, il presidente ha acquistato, all'asta benefica voluta da Ferrara e Cannavaro, la maglia che Mertens donò per arricchire la raccolta fondi. Non una divisa qualunque, quella indossata per siglare contro il Barcellona nell'andata degli ottavi di Champions, quella del gol numero 121 che certificò l'aggancio a Marek Hamsik sul trono dei bomber della storia azzurra. Quella maglia costò a De Laurentiis 15mila euro, una somma finita in beneficenza e che, ora, potrebbe essere la perfetta scenografia per far sì che Dries Mertens possa firmare con il Napoli fino al 30 giugno 2023. 
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