Napoli-Cremonese, Simeone non basta: il Cholito è l'unico azzurro a segno in tutte e tre le manifestazioni

Bereszyski sul banco degli imputati, Raspadori resta a secco

Giovanni Simeone in azione
Giovanni Simeone in azione
di Bruno Majorano
Mercoledì 18 Gennaio 2023, 07:00 - Ultimo agg. 19 Gennaio, 09:17
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Altro che festa. Il tonfo del Napoli dopo la sconfitta contro la Juventus guasta l'entusiasmo che gli azzurri avevano accumulato dopo la vittoria di venerdì scorso contro la Juventus. La prima della classe cade in casa contro il fanalino di coda della serie A. Perché il pallone è rotondo e davvero tutto può succedere. Lo aveva considerato anche Spalletti che pure non ha avuto paura di rivoluzionare il suo Napoli e schierare ben 10 giocatori diversi rispetto alla sfida contro i bianconeri.

Le risposte migliori le ha avute da Simeone, l'attaccante buono per tutte le stagioni che non vuole far rimpiangere Osimhen e si mette a fare come sempre la lotta nell'area avversaria. Il gol del momentaneo vantaggio è il premio per una prestazione generosa, ma anche di qualità. Si mette a disposizione dei compagni e al primo vero pallone giocabile la butta dentro. Dal momento che quella di ieri è stata l'unica gara in coppa Italia del Napoli, Simeone diventa anche l'unico azzurro al momento ad aver segnato in tutte e tre le competizioni giocate. Non male per uno che è arrivato con il marchio di attaccante di riserva, di uomo capace di far rifiatare Osimhen nei momenti di difficoltà. E d'altra parte così è stato. Lo ha sostituito a metà del girone di andata quando il nigeriano è finito ai box per un problema fisico e non lo ha fatto rimpiangere. Come? A suon di gol, ovviamente, quelli che sono il suo pane quotidiano e che continuano a farlo sentire protagonista del progetto Napoli. Non si sente ai margini, nonostante sia la riserva del re dei bomber della serie A. È un uomo spogliatoio il Cholito e ci mette sempre una voglia pazzesca, soprattutto quando c'è da incitare i compagni dalla panchina.

Ieri ha dato il suo contributo con la voglia delle grandi notti, anche se prima del fischio d'inizio non ha ascoltato la magica musichetta della Champions League. Si è dannato l'anima, ha fatto gol, ha centrato un palo e ha fatto sempre i movimenti giusti per mandare ai matti la difesa della Cremonese. Eppure i suoi sforzi non sono bastati al Napoli per superare l'avversario e approdare ai quarti di finale. Ha finanche segnato il suo calcio di rigore, poco prima che Lobotka sparasse al lato della porta di Carnesecchi il suo penalty.

Per un Simeone sotto i riflettori, ci pensa Bereszyski a finire sul banco degli imputati. Doveva essere la sua grande notte, quella dell'esordio con la maglia del Napoli dopo il passaggio in azzurro per lo scambio con la Sampdoria con Zanoli. E invece la festa si è trasformata presto nell'incubo. Okereke prima e Afena Gyan poi lo hanno infilato e lui è rimasto con un pugno di mosche tra le mani. Non è facile prendere il posto di Di Lorenzo, certo, ma quella di ieri sera poteva essere almeno l'occasione giusta per far capire a Luciano Spalletti che da qui in avanti potrà contare anche sul polacco. Ma niente. L'occasione è stata sprecata, e l'impressione è che prima di rivederlo di nuovo in campo passerà ancora un bel po' di tempo. Disattento in marcatura, molto molle nei contrasti, la sua corsia di competenza è stata quella più di tutte bersaglita dalla Cremonese. Anche in fase di spinta non si è fatto vedere con incursioni offensive capaci di essere utili ai compagni. 

 

Sottotono anche la prova di Raspadori che pure aveva l'opportunità di mettersi in mostra agli occhi di Spalletti e chissà, magari fargli venire anche qualche dubbio in più per le scelte in vista delle prossime gare. E invece no, il contributo di Jack è stato troppo poco per essere considerato all'altezza di chi invece solitamente parte dal primo minuto. Non ha brillato e soprattutto non è mai riuscito a entrare nel vivo della manovra azzurra quando pure la Cremonese si è abbassata senza andare a dargli troppo fastidio tra le linee. È rimasto a secco, cosa che non è mai bella per un attaccante, ma ha già in testa il prossimo appuntamento in programma sabato alle 18 all'Arechi contro la Salernitana. Partirà ancora dalla panchina, ma sa bene che qualora Spalletti lo dovesse chiamare in causa a gara in corso, dovrà dimostrare tutt'altro approccio alla gara. Servirà altra grinta, altra voglia e in particolare più cinismo sotto porta per essere decisivo in zona gol. Quella che dovrebbe essere la sua zona preferita. 

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