Napoli, i dolori del giovane Kvaratskhelia tra musi lunghi e mal di panchina

Il georgiano potrebbe non partire titolare a Cagliari

Kvara contro il Barcellona
Kvara contro il Barcellona
Giuseppe Taorminadi Pino Taormina
Venerdì 23 Febbraio 2024, 06:00 - Ultimo agg. 18:09
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Inviato a Castel Volturno

Lo aveva già fatto, Khvicha Kvaratskhelia quando, sostituito nel finale a Marassi di un Genoa-Napoli finito 2-2, pur non parlando bene in italiano, disse chiaramente rivolto a Garcia: «Ma cos’hai fatto?». Poi arrivarono Politano e Osimhen e il castello (di sabbia) piano piano è venuto giù. L’altra notte, il fastidio del georgiano al momento del cambio ordinato da Calzona è apparso a tutti nitido in diretta mondiale. E il tecnico, ieri, ha subito preso di petto la situazione, a Castel Volturno. Perché ha ribadito che è la squadra quella che conta e non il singolo. La società sta valutando se ci sono le condizioni per una multa a Kvara e ieri, con De Laurentiis nel centro tecnico per il vertice con il tecnico, si è parlato anche di questa ipotesi.

Perché la società non intende ripetere gli errori di inizio stagione quando nei confronti di questi gesti irrispettosi calò una sorta di amnistia. Calzona, però, sa di avere carta bianca. E ora non è escluso che Kvara possa persino andare in panchina con il Cagliari proprio per mandare un primo segnale, chiarissimo per tutti, che certi atteggiamenti non sono consentiti.

E non sono perdonati. Tre giorni ancora di valutazioni, ma Calzona non ha preso per nulla bene - d’altronde è un calabrese molto permaloso - quell’atto di leggera insubordinazione. Perché ci vuole rispetto per chi entra.

I calciatori devono imparare che nessuno è più solo davanti alla telecamera che scava dentro, spoglia, rivela i sentimenti avvicinando l’immagine. Sono primi piani nell’anima. Tutti sono ormai esposti alla facile lettura labiale delle proprie emozioni, degli improperi sputati contro il cielo. Nessuno sfogo passa inosservato. Ma in questa terza era post-scudetto iniziata martedì con l’arrivo di Calzona, nulla verrà tollerato. Anzi, si paga anche per errori commessi nel passato. Anche quelli passati sotto silenzio. Dalla sua, Calzona ha l’equilibrio, quella giusta dose di testardaggine che non guasta mai in certe situazioni e uno staff di uomini che lo segue come un guru: da Bonomi a Sinatti. Ci sono tanti campioni “nervosi” in questo Napoli e Ciccio ha deciso il metodo come scegliere chi mandare in campo: la meritocrazia. Ciò significa che giocherà chi sarà più in forma e chi, in allenamento, dimostrerà di essere più utile alla causa. Nessun favoritismo e nessun inchino di fronte ai tanti nomi altisonanti. Ci sono tre gare in sette giorni, all’orizzonte. E scatterà il turnover domenica a Cagliari con Mazzocchi (Di Lorenzo è squalificato), Ostigard, Mario Rui, Traoré e Lindstrom pronti a iniziare la partita.

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