Napoli torna Mazzarri, Dzemaili: «L'uomo giusto per il rilancio»

L'ex azzurro non ha dubbi: conosce la piazza e ha ancora fame

Dzemaili
Dzemaili
di Bruno Majorano
Mercoledì 15 Novembre 2023, 08:38
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Prima le difficoltà, poi la grande sintonia. Blerim Dzemaili racconta a cuore aperto il rapporto da montagne russe con Walter Mazzarri. In quegli anni in azzurro, era lui nel cuore del centrocampo del Napoli, un uomo un po' ovunque: corsa sì, ma anche qualità. E soprattutto gol. «Con Mazzarri ho vissuto gli anni migliori della mia carriera», spiega.

E allora che effetto le fa rivedere Mazzarri sulla panchina del Napoli?
«È bello sapere che sia tornato.

Meritava un'altra opportunità dopo quello che ha fatto a Napoli. Di sicuro lo devo venire a trovare e intanto gli auguro un buon inizio perché partire bene è sempre la parte più complicata e importante. Bisogna pensare a dargli subito l'affetto e il calore di cui ha bisogno».

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Ci racconti il Mazzarri allenatore.
«Beh non voglio sembrare di parte, ma per me è stato il miglior allenatore della carriera. Mi ha aiutato tantissimo a livello calcistico».

Ovvero?
«Quello che ho potuto dare al Napoli non l'ho dato altrove. È vero che giocavo in un grande Napoli e con quei compagni e quella squadra era certamente più semplice, ma di sicuro il suo contributo è stato fondamentale per la mia esplosione. Anche se le cose tra noi non erano affatto partite con il piede giusto».

Ci dica.
«All'inizio mi faceva arrabbiare perché non mi faceva giocare. Così un giorno gli ho detto che ero venuto a Napoli per giocare, non mi bastava fare parte di questa squadra».

E lui?
«Mi diceva: "Sto giocando con due numeri 6 che devono avere caratteristiche diverse, tu le hai entrambe". Insomma, ci chiarimmo e da quel momento fu tutto più facile. Con me era molto diretto, mi diceva sempre cosa non andava e in questo modo siamo diventati molto uniti. Mi ha dato tantissimo».

E ora cosa può dare a questo Napoli?
«Ancora tanto perché in questo momento il Napoli ha bisogno di ritrovare la fiducia che ha perso. Con Spalletti è andato via un allenatore perfetto per una piazza come è questa. Ma Mazzarri conosce molto bene la realtà ed è certamente l'uomo giusto».

Il modulo può essere un problema?
«Lui gioca con il 3-4-3 o il 3-5-2, ma non è detto che debba solo giocare così, può anche cambiare in corsa, non penso si fossilizzerà così. Poi penso sempre che devi vedere anche i giocatori che hai a disposizione».

Quelli del Napoli di oggi le sembrano adatti alle idee di Mazzarri?
«Il centrocampo e l'attacco sono al top. Politano e Kvara che sono adattissimi al gioco di Mazzarri, così come Raspadori e Osimhen quando starà bene. Ho solo un dubbio».

Prego.
«Per il gioco di Mazzarri erano importanti gli esterni con Maggio e Zuniga che erano fondamentali nel nostro Napoli, ora non so se in rosa oggi ci siano giocatori con quelle caratteristiche. Su Di Lorenzo non ho alcun dubbio, mentre a sinistra non sono sicuro che Olivera e Mario Rui siano adatti».

Apriamo il cassetto dei ricordi: il più bello?
«Sicuramente le due coppe vinte. E poi quella stagione da record nel 2013 quando ho segnato 9 gol. Per me il suo contributo è stato determinante. Praticamente tiravo da ogni parte del campo e segnavo. All'inizio ero una mezzala e nel centrocampo a quattro facevo fatica, poi ha cambiato modulo e con me e Marek a fare le mezzeali è stato tutto perfetto: sono esploso».

Chi può essere lo Dzemaili di questo Napoli?
«Anguissa è quello che mi ricorda di più, mentre Zielinski ha le caratteristiche più alla Hamsik. Anguissa è pazzesco, non ha il mio stesso senso per l'inserimento ma ha molta più sicurezza nella gestione della palla».

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