Napoli, pugno duro di De Laurentiis:
multe per due milioni di euro ai ribelli

Napoli, pugno duro di De Laurentiis: multe per due milioni di euro ai ribelli
di Roberto Ventre
Martedì 26 Novembre 2019, 07:00 - Ultimo agg. 14:35
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Parte la battaglia legale: linea dura del presidente Aurelio De Laurentiis nei confronti degli azzurri che il 5 novembre negli spogliatoi del San Paolo disubbidirono alla decisione del club di andare in ritiro a Castel Volturno. La richiesta è di un taglio del 25 per cento lordo sullo stipendio mensile di tutta la squadra con punte del 50 per cento per Allan e altri calciatori ai quali vengono contestate violazioni più gravi per quanto accaduto quella sera nel post partita contro il Salisburgo (l'elenco dovrebbe comprendere Insigne e probabilmente Callejon, Mertens e Koulibaly e anche qualcun altro per un totale di sei o sette azzurri). Il totale delle sanzioni ai calciatori si aggira tra i 2 e 2,5 milioni di euro lordi.

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Sono partite ieri dall'ufficio legale del Napoli le raccomandate per i 24 calciatori (escluso Malcuit che infortunato al ginocchio non era presente al San Paolo) che gli interessati riceveranno a ridosso della sfida di Champions League in programma domani sera a Liverpool. Il presidente azzurro, di rientro dagli Stati Uniti, non parteciperà alla trasferta in Inghilterra e ha confermato la decisione già nell'aria da giorni puntando su una pena severa per la violazione dell'articolo 11 dell'accordo collettivo (la richiesta minima prevedeva il 5 per cento sulla mensilità lorda). Oltre alle multe richieste per il mancato rispetto dell'ordine di andare in ritiro, il Napoli potrebbe infliggere anche multe individuali per una lesione dei diritti d'immagine: in questo caso saranno individuali e parametrate al contratto che è diverso per ognuno. Le raccomandate con le richieste delle sanzioni sono partite, come previsto, ieri, nell'ultimo giorno possibile per attivare il procedimento, il ventesimo dopo il fatto accaduto negli spogliatoi del San Paolo.

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I più colpiti saranno quelli dagli stipendi più alti a partire da Koulibaly (6 milioni netti), Insigne (4.6 milioni), Manolas (4.2 milioni) Mertens (4 milioni) e quelli che dovranno pagare le ammende maggiori del 50 per cento. Le somme da decurtare calcolate in percentuale sulla mensilità lorda: tra le ammende più pesanti quelle a Insigne (circa 350 mila euro) e Koulibaly (circa 250mila euro), quella per Allan sarebbe di circa 150mila euro, tra i meno colpiti Luperto (circa 16mila euro). Gli azzurri dopo aver ricevuto la comunicazione dell'entità economica della sanzione richiesta dal club si rivolgeranno ai loro avvocati per costituirsi a giudizio e far scattare il ricorso. La procedura prevede che il club scelga un proprio arbitro nel procedimento di arbitrato avanzato per l'applicazione delle multe e che l'altro venga scelto da ogni singolo calciatore: i due arbitri di parte dovranno poi nominare il presidente e se non ci fosse accordo il nome verrebbe indicato dal Tribunale. E poi partirebbero i procedimenti.

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Una situazione incandescente con la richiesta di multe partita dall'ufficio legale del club azzurro alla vigilia della sfida di Champions League contro il Liverpool, decisiva per la qualificazione degli azzurri agli ottavi di finale. La frattura tra il club e i giocatori è sempre più netta. Il Napoli ha deciso di separare le vicende sportive da quelle contrattuali e il collegio arbitrale del Tribunale deciderà in merito alle sanzioni richieste dal club azzurro che, intanto, attende le risposte sul campo dalla squadra, a cominciare da domani all'Anfield Stadium per proseguire in campionato dove il Napoli, che è reduce dal pareggio deludente contro il Milan e non vince dal 19 ottobre contro il Verona, è a cinque punti dalla zona Champions e proverà a recuperare nelle prossime quattro giornate fino alla sosta di Natale nelle partite contro Bologna, Udinese, Parma e Sassuolo.
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