Napoli-Salernitana, va in scena il derby della delusione: minimo stagionale contro i granata

Appena 40mila tifosi al Maradona

Napoli-Salernitana
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Eugenio Marottadi Eugenio Marotta
Sabato 13 Gennaio 2024, 08:44 - Ultimo agg. 18:50
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Quel pareggio in agrodolce sembra già lontano anni luce, eppure sono passati solo 258 giorni dall'ultimo derby tra Napoli e Salernitana al Maradona. Appena otto mesi e 13 giorni, insomma. Quella partita, che costrinse il super Napoli di Spalletti a posticipare di quattro giorni la festa per il meritatissimo scudetto in un certo senso non fece altro che rendere ancora più bella l'attesa per il tricolore. Certo, la rete del pareggio di Boulaye Dia - che rispose al gol di Olivera che profumava di titolo - gelò l'impianto di Fuorigrotta e l'intera città che erano già in festa fin dalle prime ore del mattino, pronti ad andare avanti fino a notte inoltrata. Non fu così. Ma fu una delusione che durò un amen. Giusto il tempo di metabolizzare l'episodio, derubricandolo ad incidente di percorso, che Napoli ed il Napoli seppero trovare gli stimoli giusti per alimentare il pathos di una tifoseria pronta ad impazzire di gioia. Giusto il tempo di preparare altri striscioni ed altre bandiere da srotolare e da sventolare con orgoglio poco più tardi. Quell'attesa che si protrasse e che sarebbe detonata poi in un'esplosione di emozioni quattro giorni più tardi sull'asse Udine-Napoli, attraversando virtualmente l'intero stivale pieno zeppo di tifosi azzurri, sparsi su e giù per l'Italia.

Oggi invece, dopo meno di nove mesi, incredibile a dirsi, il derby si è trasformato in una partita sottotono. Quasi come se importasse poco rispetto alla posta in palio. Almeno dal punto di vista ambientale. Un match comunque delicato, intendiamoci - su entrambe le sponde - che si gioca al Maradona con il rischio del minimo stagionale e con il morale sotto i tacchi. Napoli e Salernitana si ritrovano a Fuorigrotta con un clima diametralmente opposto dall'ultima volta. Sopratutto in casa azzurra. I campioni d'Italia sono reduci dalla brutta sconfitta patita a Torino con i granata di Juric, non vincono e non segnano dalla sfida interna con il Cagliari del 16 dicembre scorso (praticamente un mese fa), hanno già detto addio alla corsa per il titolo, sono fuori dalla coppa Italia e sono anche attardati di 5 punti dal quarto ed ultimo posto utile per la zona Champions.

Il tutto con un cambio in panchina (Mazzarri al posto di Garcia) che non ha portato grossi benefici. Insomma, il momento è delicato e l'ambiente è mortificato dalle prestazioni, prima ancora che dai risultati, di un Napoli in evidente difficoltà con la tifoseria che ha cominciato a farsi sentire.

Prima con i mugugni, poi con i fischi ed infine con una sorta di diserzione. I supporter azzurri infatti hanno risposto timidamente all'appello dello stesso Mazzarri di riempire il Maradona in occasione del derby. Basti pensare che oggi ci sarà un'affluenza talmente timida nell'impianto di Fuorigrotta, nonostante la sfida con la Salernitana e nonostante scendano in campo comunque i campioni d'Italia con lo scudetto sul petto, da far «rischiare» il minimo stagionale. La prevendita dei giorni scorsi è stata fiacca e si viaggia verso i 40mila nell'impianto di Fuorigrotta. Mai così in basso in questa stagione se il dato dovesse essere confermato. Ma tant'è.

Ai mortificanti vuoti che si registreranno oggi sugli spalti fanno il paio alcune assenze anche sul rettangolo verde. Ironia della sorte non ci saranno i marcatori dell'ultimo derby. Sponda Napoli Olivera sarà costretto ai box, ancora alle prese con i postumi del lungo infortunio patito nella trasferta di Bergamo con l'Atalanta. Il difensore uruguaiano che segnò la rete che poteva valere lo scudetto al massimo sarà in tribuna. Copia-incolla anche per Boulaye Dia, protagonista della cavalcata salvezza lo scorso anno - 16 reti con i granata - tra cui quella del Maradona. Il senegalese è alle prese con una lesione al bicipite femorale che gli ha fatto saltare anche la coppa d'Africa.
 

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