Napoli-Salernitana, adesso Kvara torna a vedere la luce

C'è un po' di fuoco e viene dal punto giusto

Kvara contro la Salernitana
Kvara contro la Salernitana
di Marco Ciriello
Domenica 14 Gennaio 2024, 08:15 - Ultimo agg. 17:04
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Si vive di lenta ricostruzione. Piccoli spostamenti e un gol di un difensore al novantaseiesimo. Però Khvicha Kvaratskhelia che sentiva la partita più di tutti, panchina e Walter Mazzarri compreso ha visto la luce, sì, dei dribbling e dei cross, non ancora del gol, e alla fine si è fatto anche ammonire, perché era così dentro alla ricerca della vittoria e alla tensione che lo hanno marcato più dei difensori della Salernitana e delle urla di Inzaghi che dicevano di aggredirlo, che ha allontanato inutilmente il pallone al minuto cento. E alla fine ha esultato come i bambini sugli spalti.

Nella peggiore settimana del Napoli degli ultimi anni, con gli agenti che si sfidano come wrestler tra finzioni e opportunità, la squadra in ritiro con solo Mazzarri contento di avere tutti i giocatori intorno come se fosse un matrimonio che riunisce la famiglia e la pesante sconfitta col Torino sulle spalle. Ancora una volta una partita sul filo. Con Kvara e il compito di accentrarsi per liberare Mario Rui e poi anche Jack Raspadori, e tornare in fascia per far impazzire la linea difensiva della Salernitana. Il georgiano ha ripreso a tentare gli affondi, ha sopportato meglio i falli e le provocazioni, e gli sono riusciti più dribbling del solito, sfiorando anche il gol, negatogli da Guillermo Ochoa e dai suoi tentacoli, il portiere messicano della Salernitana rimane sempre difficile da superare. Però, c'è un po' di fuoco e viene dal punto giusto e quel punto si chiama Kvaratskhelia.

C'è ancora tanto da fare e il Napoli pur tornando ad avere l'apporto del calciatore selvaggio ha faticato non poco per trovare la vittoria, arrivata con un gol su rigore di Matteo Politano e uno su mischia in area di un difensore, Amir Rrahmani. Ma dopo una settimana così, e dei mesi assurdi, rivedere Kvaratskhelia quasi divertirsi e divertire, è più di una vittoria. Vedere il calciatore intimorito dai falli e dalla porta ristretta riprendere forza, cercare lo spazio, strappare e superare spesso gli avversari, è una ottima notizia. Ancora niente rispetto a quello che potrebbe fare e che ha fatto, ma è un buon inizio. Kvara c'è e quindi c'è anche la speranza. Può sorridere Mazzarri che ha provato a fargli superare il momento di assenza con un accentramento in campo e una concentrazione maggiore prima delle partite. Non deve sorridere Aurelio De Laurentiis ma cercare di portare a casa un mercato di gennaio che non è ancora quello promesso.

Ma, intanto, Kvara, nell'attesa, ha ripreso a palleggiare, è tornato a muoversi sinuoso, e se è ancora marcabile, se è ancora prendibile, si possono leggere nelle sue finte un ritorno a quell'immarcabilità e a quell'imprendibilità che tanto hanno pesato sulla stagione dello scudetto. Poi verranno anche i gol.

 

Intanto da calciatore fantasma ridiventa uomo e di carne, e avendo più campo e più libertà di movimento va alla ricerca del gol e delle possibilità del gol per gli altri. Anche se manca la geometria, mancano i cross illuminanti che per adesso sono telefonate agli amici, come i tiri a giro in porta il gol di Antonio Candreva sembrava un suo gol ma torneranno, perché sta tornando Kvara: corpo, testa e dribbling. È questa l'unica buona notizia con la vittoria, per il resto è ancora un Napoli in apnea, a cominciare dalla velocità di palleggio, troppo troppo bassa. È una lenta riconquista del campo e della leadership, e tocca accontentarsi. Piano piano Kvaratskhelia tornerà a scrivere il suo nome sulle partire e a stupire, bisogna considerare questo periodo una lunga pausa per prendere la rincorsa e saltare, anzi: per prendere la rincorsa e tornare a dribblare tutti.
 

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