Il Napoli sotto estorsione: «Ultrà vogliono ticket e festa»

I motivi dell'attacco al club per i pm: vogliono entrare a gestire lo show

Una curva del Maradona
Una curva del Maradona
di Leandro Del Gaudio
Mercoledì 5 Aprile 2023, 09:41 - Ultimo agg. 6 Aprile, 07:27
4 Minuti di Lettura

Nel giro di pochi anni è stato polverizzato il loro potere: non hanno più rapporti con la squadra durante gli allenamenti, non hanno alcun accesso a Castel Volturno. Poi: niente privilegi nella gestione di biglietti, stop alle esclusive; ed è sfumata anche la possibilità di chiedere l'ospitata del calciatore di turno in occasione dell'inaugurazione di un circolo a Napoli (come avveniva fino all'inizio dell'era De Laurentiis), né sono stati tenuti in considerazione nel corso dei preliminari della festa ufficiale (nella speranza di vincere lo scudetto) prevista il 4 giugno in piazza del Plebiscito e in altri punti strategici di Napoli.

Sono questi i motivi che alimentano l'odio di alcuni sedicenti tifosi nei confronti del presidente De Laurentiis, in un crescendo di ostilità che è esplosa per la storia del regolamento (dettato dal Viminale, quindi nazionale) che impone di segnalare tamburi e bandiere di certe dimensione (e di materiale ignifugo) prima di accedere allo stadio.

Uno scenario che sta a monte di quanto avvenuto domenica scorsa al Maradona, con le provocazioni prima e durante il match casalingo contro il Milan, poi culminato negli scontri in Curva B e nelle offese rivolte verso il presidente del Napoli.

Ma restiamo alle manette. Sono due i presunti teppisti finiti in cella (arresti in differita) per i fatti di domenica scorsa: si tratta di P.C., 32enne di Napoli, e M.M, 37enne residente a Sant'Agata dei Goti (Benevento), entrambi legati al gruppo Ultras 72 ed entrambi conosciuti per alcuni precedenti di polizia. Sono i primi due soggetti ad essere stati individuati, prevalentemente grazie alle immagini delle telecamere nello stadio, rispetto a gruppi che si sono scontrati con il volto travisato. Nei loro confronti sono stati emessi anche divieti di accesso alle manifestazioni sportive (Daspo) per la durata di 5 anni. Entrambi i soggetti finiti in cella, ovviamente, avranno modo di replicare alle accuse e dimostrare la correttezza della loro condotta.

Video



Ma al di là degli arresti in differita va avanti una inchiesta di più ampio respiro rispetto alla strategia imposta da alcuni facinorosi nei confronti del popolo delle due curve (parliamo di migliaia di persone, da ritenere estranee alle indagini). Inchiesta condotta dai pm Battiloro, Castaldo, De Falco, De Simone, sotto il coordinamento del procuratore aggiunto Sergio Amato, chiara la strategia investigativa: si indaga per violenza privata e per estorsione, in uno scenario che va a ritroso rispetto ai fatti della scorsa domenica. In sintesi, la Procura punta ad accertare se ci sono state pressioni nei confronti di uno o più tifosi, per indurre tutti al silenzio o per spingere le curve a girarsi di spalle durante l'evoluzione del match contro il Milan; ma punta anche ad accertare se ci sono stati tentativi di condizionamento delle scelte manageriali del Calcio Napoli. Un'inchiesta che fa leva anche sugli appuntamenti che attendono la squadra, tra match in campionato e Champions, quando l'intero progetto allestito da De Laurentiis potrebbe andare all'incasso sotto il profilo economico e dei risultati da segnalare agli annali.

Intanto, domani nuovo vertice in Prefettura, con sindaco e presidente azzurro al tavolo del prefetto Claudio Palomba. Possibile che si discuterà degli eventuali festeggiamenti a Napoli, che prevedono - almeno allo stato - il numero chiuso di piazza del Plebiscito (è l'evento clou) con tanto di prenotazioni; con altri show e palchi nell'area metropolitana (con tanto di calciatori e testimonial ad effetto). Una macchina organizzativa dove si cerca un punto di equilibrio con alcuni tifosi organizzati, tenendo ovviamente lontano dal tavolo le frange di teppisti che pretendono di fare la voce grossa contro tifosi e Calcio Napoli, a caccia di privilegi ormai anacronistici.
 

© RIPRODUZIONE RISERVATA