Napoli-Udinese, la vittoria sofferta e il sole che sorge di notte

Tutto è bene quel che finisce bene, ma ch' paur!

Lozano abbraccia Zielinski dopo il gol
Lozano abbraccia Zielinski dopo il gol
di Anna Trieste
Domenica 13 Novembre 2022, 09:00 - Ultimo agg. 19:48
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Ne La Grammatica della Fantasia Gianni Rodari propone, tra i vari espedienti per intrattenere i criaturi con favole e storie immaginarie, di inventare fiabe e racconti che comincino con un sovvertimento della realtà. Tipo. «Che cosa accadrebbe se il sole sorgesse di notte anziché farlo di giorno?».

Ebbene.

Un esempio plastico di tutto questo è stato fornito dal Napoli che, in linea con le attitudini montessoriane palesate da Spalletti, ha mostrato a tutti che cosa accadrebbe se all'improvviso, durante una partita, tutti i calciatori azzurri presenti in campo smettessero completamente di giocare e iniziassero a pensare ai fatti propri. Perché è quello che è accaduto nell'ultimo quarto d'ora di Napoli-Udinese ed è sempre questo ciò che ha reso, se possibile, l'undicesima la vittoria più bella delle dieci precedenti. Assieme ai napoletani che fremevano di fronte al completo blackout della formazione azzurra, infatti, a seguire con trepidazione gli sviluppi del match con l'Udinese c'erano pure i tifosi di tutte le altre squadre pronti, finalmente, a esultare come i pazzi per la prima, folle, suicida caduta degli azzurri in campionato.

 

E invece no. Nonostante i due gol presi in due minuti, il Napoli ha portato - o meglio, tenuto - a casa la vittoria impedendo a un pareggio, o peggio, a una sconfitta maturata sul finale, di cancellare per la rabbia e l'amarezza tutto quanto visto fino a quel momento. Un Osimhen brigante e corsaro, un Piotr finalmente vivo e redivivo, un Elmas all'improvviso attaccante e zidanesco. Tutto è bene quel che finisce bene, insomma. Ma ch' paur! 

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