Union Berlino-Napoli, probabili formazioni: Simeone e Lindstrom in attacco?

In difesa rientrano Ostigard e Olivera

Giovanni Simeone
Giovanni Simeone
Giuseppe Taorminadi Pino Taormina
Lunedì 23 Ottobre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 19:09
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L'Euro Napoli sa che, in fondo, il destino non gli è avverso: se vince domani a Berlino e poi ancora con l'Union tra 14 giorni, i giochi qualificazione sono praticamente fatti e a Madrid, contro il Real, potrebbero gli azzurri andarci quasi in gita scolastica. Ma per Rudi Garcia, nulla è scontato. Se qualcuno di vittoria a Verona figlia della cura De Laurentiis, rischia di nuovo di mandarlo in tilt. Certo è che i due sono stati ancora a colloquio dopo la gara con il Verona e hanno condiviso, in pieno, che la risposta della squadra all'uragano degli ultimi giorni, è stata molto positiva. E che la strada iniziata è quella giusta. L'Euro Napoli qualcosa di diverso lo mostrerà a Berlino rispetto al match vinto con l'Hellas. E non solo per questioni di turnover che, con tutto il rispetto, l'avversario di domani consente di poter ipotizzare. Ovvio, nulla di che perché meglio non mettere mano a un meccanismo che sembra ancora assai precario sia negli umori che nel funzionamento, ma tre-quattro cambi (anche perché poi c'è il Milan), passano per la testa del tecnico francese. E non si fa fatica a immaginarli. 

Meno lustrini, più concretezza. Verona consegna a Garcia un Napoli che non brilla, forse, per spettacolarità ma certo per essenzialità. C'è poco da fare: anche Garcia sa bene che il talento di Kvara, Raspadori, Politano, Zielinski sarà (quasi) sempre più importante della tattica. Ovviamente, senza esagerare con la svalutazione filosofica dei moduli. La storia cambia, eccome. In ogni caso, pochi dubbi lo tormenteranno fino alla vigilia: rinunciare a Raspadori non è facile, ma è anche vero che deve, prima o poi, suonare l'ora di Simeone. Garcia potrebbe anche dare un'altra possibilità a Lindstrom che sente aria di casa e che potrebbe dunque avere la sua chance proprio contro l'Union dopo il mezzo flop di Lecce. Un tridente, dunque, che potrebbe cambiare due volti su tre, con il solo georgiano confermato a sinistra. Mentre difficile che possa succedere qualcosa nella linea mediana, anche perché Elmas va valutato solo questa mattina, nella rifinitura, e Anguissa se tutto va bene, andrà in panchina. Ma potrebbe pure non essere convocato perché anche ieri non si è allenato con la squadra. Garcia dovrebbe riproporre il 4-3-3 a meno che con Lindstrom non possa provare qualcosa di simile a un 4-2-3-1 nel corso di un match che consente, visto il momento dei tedeschi (reduci da otto sconfitte consecutive tra Champions e campionato e travolti sabato anche dallo Stoccarda) di sperimentare qualcosa. In ogni caso, anche ieri, iniziando ad avvicinarsi al match, Garcia ha spiegato che vuole una squadra alta, che punti sul controllo e la conquista della palla in fase di transizione. In ogni caso la chiave sarebbe sempre a centrocampo. Occhio a Ostigard: è candidato a far coppia, ancora, con Natan. E a Olivera, pronto alla staffetta con Mario Rui. 

L'Union è a zero punti ma ha perso le sue gare con Braga e Real Madrid in pieno recupero. Ed ecco che Garcia immagina che sia importante preservare anche dei buoni cambi, perché in corsa potrebbe aver bisogno di cambiare qualcosa. Ecco perché potrebbe mettere al riparo Raspadori, arma tattica non di poco conto: può fare la prima punta ma anche qualsiasi altra cosa. E poiché è che chissà quanti cambi abbia di questo livello, possibile che Jack sia... il jolly di Berlino. Ci penserà ancora. La presenza di Aurelio De Laurentiis, al contrario di quello che dice in pubblico, non gli fa fare salti di gioia.

Non può fare diversamente, perché un presidente decide dove stare. Ha apprezzato, però, il francese due cose di questa settimana: la prima il fatto di aver parlato singolarmente ai calciatori e non al gruppo-squadra che, a suo avviso, è una prerogativa dello staff tecnico. E poi la presa di posizione, forte, nei confronti di chi reagisce male ai cambi: non lo ha detto in conferenza, ma ci è rimasto male dopo che la società ha deciso di non multare Osimhen, Kvara e Politano per i gestacci al momento della sostituzione. Lo ha confidato ai dirigenti che si aspettava un pugno duro della società, che si aspettava una fermezza maggiore per le tre insubordinazione. Per questo ha molto apprezzato l'aut aut di De Laurentiis («Ora chi reagisce paga per quello di prima e quello di adesso», il monito presidenziale) che ha compreso quello che può essere definito un disagio del tecnico. Da Verona, Garcia esce rafforzato dalla convinzione di non avere nessuno che gli rema contro. Almeno da parte di chi conta davvero, quelli che vanno in campo. In Europa non teme cali: la vetrina della Champions è troppo prestigiosa per poter far emergere eventuali disagi. 

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