Quando Vlaovic (senza la h)
fece impazzire il Napoli

Quando Vlaovic (senza la h) fece impazzire il Napoli
Francesco De Lucadi Francesco De Luca
Sabato 29 Gennaio 2022, 14:15 - Ultimo agg. 30 Gennaio, 08:59
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Fermo sui rigidi parametri imposti da De Laurentiis, il Napoli mai avrebbe potuto permettersi un'operazione come quella che ha portato Dusan Vlahovic, serbo, alla Juventus: 90 milioni soltanto per il cartellino e costi accessori. Ma vi un tempo in cui il Napoli si infuriò per il voltafaccia di un quasi omonimo, il croato Goran Vlaovic, senza la h, classe 1972.

Era l'estate del 1996, quella degli Europei in Inghilterra che avrebbero chiuso il ciclo di Arrigo Sacchi sulla panchina dell'Italia. Il Napoli aveva scelto per la panchina Gigi Simoni su segnalazione del direttore generale Ottavio Bianchi e Corrado Ferlaino, che era il proprietario ma non il presidente, indicò il rinforzo per lanciare la sfida per un posto in Coppa Uefa: Vlaovic senza la h, appunto. Aveva 24 anni, faceva parte della emergente nazionale croata (quella che due anni dopo si classificò al terzo posto ai Mondiali in Francia) e aveva segnato 18 gol in 50 partite con il piccolo Padova. Sembrò l'uomo giusto. E infatti i dirigenti del Napoli si mossero con perfetto tempismo raggiungendo l'intesa con il Padova e l'agente di Vlaovic. Anzi, facendo firmare il contratto a Goran. Che poi ebbe un ripensamento dovuto alla superiore offerta economica del Valencia, dove si trasferì firmando un altro contratto e facendo ovviamente infuriare Ferlaino, che presentò un esposto alla Fifa affinché l'attaccante venisse squalificato. L'esposto venne respinto - la Federazione spagnola era la stessa, potentissima, che quattro anni prima aveva orchestrato con la Fifa l'operazione per sottrarre Maradona a club azzurro e portarlo al Siviglia - e al Napoli non restò che puntare su due attaccanti italiani, Alfredo Aglietti e Nicola Caccia. La squadra di Simoni fece sognare nel girone d'andata, portandosi in zona Coppa dei Campioni, poi però il meccanismo si inceppò: gli azzurri, pur avendo raggiunto la finale di Coppa Italia (persa contro il Vicenza), si salvarono a fatica e con un altro allenatore, Enzo Montefusco, perché secondo i dirigenti Simoni - promessosi all'Inter - non aveva più il comando della squadra e dunque venne esonerato.

E Vlaovic? Dopo le stagioni a Valencia avrebbe chiuso la carriera in Grecia, indossando la maglia del Panathinaikos.

In una recente intervista ha dichiarato di aver avuto il rimpianto di non aver indossato quella del Napoli nella sua carriera. Chissà che ne avrà pensato Ferlaino.

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