Internazionali Roma, la città si riprende uno dei suoi luoghi prediletti: il Foro torna a fare il pieno di pubblico

Internazionali Roma, la città si riprende uno dei suoi luoghi prediletti
Internazionali Roma, la città si riprende uno dei suoi luoghi prediletti
di Alessandro Catapano
Domenica 8 Maggio 2022, 00:16 - Ultimo agg. 9 Maggio, 12:49
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Il torneo c’è, con arie da grandeur sempre più giustificate: bello, ricco, in un contesto architettonico che suscita, ogni anno, la stessa meraviglia, su campi tirati al lucido come e meglio del solito, per via di quella efficienza tutta italiana (e romana) che sarebbe il caso di catalogare ormai come proverbiale. Il pubblico torna, ed è la notizia più bella, oltre che un toccasana, perché la città ripopola uno dei suoi luoghi prediletti, come una creatura da coccolare. I campioni ci sono sempre, perché Roma è ormai stabilmente nel gotha del tennis mondiale, dunque nessuno può rinunciarci, sebbene incastrata tra un torneo analogo, Madrid, e un mostro sacro, Parigi (motivo per cui si attende la promozione dall’Atp come manna dal cielo).

Ci sono anche russi e bielorussi, lo registriamo senza esultare né indignandoci: pro o contro la loro partecipazione, hanno ragione tutti, e allora apprezziamo che alla fine le ragioni dello sport abbiano prevalso su quella della geopolitica.

Sportivamente parlando , le ultime evoluzioni tennistiche hanno prodotto un panorama interessante: il mito di Djokovic è stato ampiamente scalfito dalle convinzioni vaccinali che lo hanno costretto ai box, condizionandone la preparazione; il vecchio leone Nadal ha sempre una tempra invidiabile, ma mostra qualche ruggine; l’ascesa di Alcaraz è talmente irresistibile da suscitare al tempo stesso ammirazione e invidia, perché in questo primo scorcio di 2022 avremmo tutti voluto celebrare le cavalcate di Berrettini e Sinner, e invece l’uno ha passato più tempo in infermeria che sui campi, e l’altro ha preso ad andare un po’ troppo in altalena. Roma è il posto giusto per riprendere la corsa, forza Jannik.

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