Terni. Studente pestato e rapinato davanti al Classico, prima condanna

Terni. Studente pestato e rapinato davanti al Classico, prima condanna
di Nicoletta Gigli
Venerdì 19 Aprile 2024, 10:32
2 Minuti di Lettura
TERNI Insieme ad un minorenne ha massacrato di botte un 17enne ternano che passeggiava per i fatti suoi nella zona del liceo Classico, cuore della movida. Un agguato in piena regola quello andato in scena nove mesi fa, con la vittima finita in ospedale e dimessa con una prognosi di venti giorni. Il ventenne magrebino è stato condannato a un anno e sei mesi di carcere, pena sospesa, per le lesioni mentre è stato assolto dal giudice Biancamaria Bertan dall’accusa della rapina di due catenine d’oro che probabilmente sono state portate via dall’amico la cui posizione è al vaglio del tribunale dei minorenni di Perugia. Alla vittima, parte civile nel processo con l’avvocato Attilio Biancifiori, è stato riconosciuto un risarcimento di 5mila euro per i danni fisici e morali subiti, che l’hanno costretto a rinunciare a lungo alle uscite in centro con gli amici. In aula il pm aveva chiesto la condanna a duemila e cinquecento euro di multa. «Una pena adeguata» la definisce l’avvocato Biancifiori che di fronte al giudice ha sottolineato i profili di gravità dell’aggressione. Il violento pestaggio, a due passi dal liceo Classico, era stato ripreso dalle telecamere della videosorveglianza e gli investigatori dell’arma erano riusciti a dare un nome ai due aggressori nordafricani. L’agguato il 25 luglio alle undici di sera. Il 17enne ternano passeggiava insieme a tre amiche e si ritrovò di fronte i due stranieri mai visti prima. Lo accusarono di avere frequentazioni femminili a loro non gradite e dalle parole passarono ai fatti. Il minorenne, colpito senza pietà con calci e pugni, si era visto strappare dal collo due catenine d’oro con alcuni ciondoli. Poi i due nordafricani scapparono via per i vicoli del centro. Il 17enne, ferito e sotto choc, fu soccorso dall’ambulanza del 118 e portato al pronto soccorso dell’ospedale con ferite alle ginocchia e ai gomiti, lesioni al collo ed ecchimosi agli occhi. Lesioni fisiche guaribili in venti giorni. Molto più pesanti quelle psicologiche. Ai carabinieri il compito di dare un nome ai due aggressori che quella sera hanno scatenato una violenza brutale. Le indagini coordinate dal pm, Barbara Mazzullo, partirono dalla visione delle immagini registrate dalle telecamere della videosorveglianza, che avevano ripreso la scena violenta. All’opera i due magrebini, uno minorenne e l’altro ventenne, con precedenti per spaccio di droga e minacce. Per lui il giudizio immediato mentre la posizione dell’amico era finita sul tavolo del tribunale dei minori.
© RIPRODUZIONE RISERVATA