«All’inizio di questa esperienza di governo prefigurai un chiaro progetto politico per il Paese. Precisai subito che il programma sul quale mi accingevo a chiedere la fiducia non poteva risolversi in una mera elencazione di proposte eterogenee e di una somma delle forze politiche», così il premier Conte durante il suo intervento in Senato. «Ero consapevole che un’alleanza tra formazioni politiche con storie differenti e si erano contrapposte anche in modo molto aspra sapevo che poteva nascere solo su due discriminanti: un convinto ancoraggio ai valori costituzionali […] e poi la solida vocazione europeista del Paese per realizzare appieno l’interesse nazionale e contribuire a fare recuperare all’Ue la leadership nel contesto internazionale».
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