Funivia Mottarone, indagato Perocchio: «Io ho la coscienza pulita»

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(LaPresse) «Ho ripercorso tutto e ripenso a tutto, sono convinto di aver fatto tutto al meglio. Devo farmi forza perché quello che è successo mi dispiace tantissimo. La mia vita è cambiata da quella telefonata. Mia moglie mi ha visto sbiancare». Così Enrico Perocchio, uno degli indagati per la strage alla funivia del Mottarone del 23 maggio, uscendo dalla sede della provincia di Verbania, dove si è tenuta l'udienza per l'affidamento dell'incarico ai periti per l'incidente probatorio. Nella strage sono morte 14 persone. «Non ho rimorsi, penso di aver fatto tutto al meglio ma rispettiamo tutto il lavoro degli inquirenti», ha aggiunto il direttore di esercizio della funivia del Mottarone parlando con i giornalisti. La gip di Verbania Elena Ceriotti ha respinto la richiesta di estensione dell'incidente probatorio avanzata da diversi legali, della difesa e delle parti lese, nell'ambito dell'inchiesta sulla strage del Mottarone del 23 maggio. I soggetti ai quali era stato chiesto di estendere l'incidente al momento non sono iscritti nel registro degli indagati. Secondo quanto si apprende la gip di Verbania Elena Ceriotti ha conferito l'incarico ai periti informatici per l'analisi della cosiddetta scatola nera e dei supporti informatici. L'analisi inizierà il 30 agosto e gli esiti saranno illustrati il 16 dicembre.