Auto rubate e smembrate, i due arrestati confessano

Carabinieri
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Mercoledì 6 Ottobre 2021, 06:40 - Ultimo agg. 16:45
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Operazione “Pressa”, i due arrestati vuotano il sacco davanti al gip. Ieri mattina il 38enne e il 33enne, finiti ai domiciliari con l’accusa di furto e riciclaggio di parti di auto rubate, si sono presentati in Tribunale per l’interrogatorio di garanzia.

I due, titolari di una società di compravendita auto, avrebbero fornito i dettagli e avrebbero spiegato al gip Giacomo Autizi come funzionava il meccanismo scoperto dai carabinieri della compagnia di Ronciglione. L’indagine è stata avviata ad aprile, quando gli investigatori sono riusciti a localizzare un appezzamento di terreno nel comune di Sutri, in una zona impervia e di difficile accesso, dove gli indagati avevano da tempo realizzato un deposito di auto.

Secondo quanto ricostruito qui venivano portate le auto, principalmente di marca Fiat, rubate nella zona nord della Capitale. I veicoli venivano nascosti con dei teli verdi nella fitta boscaglia e poi venivano smembrati per essere rivenduti a pezzi a carrozzieri e meccanici della Tuscia, dell’Umbria e dell’hinterland romano.

Quel che restava delle auto rubate, principalmente il telaio, veniva pressato per diventare irriconoscibile.

I pezzi sarebbero stati piazzati con l’aiuto di complice ternano, indagato a piede libero con l’accusa di ricettazione. Durante il blitz dei carabinieri nel deposito sono stati rintracciate 23 auto rubate tra il 2020 e il 2021. «I due indagati hanno fornito un contributo di sostanziale conferma del quadro accusatorio - ha spiegato al termine dell’interrogatorio l’avvocato della difesa Fausto Barili -, hanno fornito elementi per strutturare la genesi della vicenda. Ci sono margini per una riqualificazione giuridica del fatto».

L’indagine dei militari dell’Arma però non è ancora conclusa. Gli investigatori, coordinati dal pm Michele Adragna, stanno lavorando per individuare coloro che materialmente avrebbero commesso i furti nella Capitale.

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