Napoli, manifesti contro la violenza sugli uomini: lettera al sindaco Manfredi

La replica dell'avvocato Pisani: errata interpretazione della campagna

I manifesti contro la violenza sugli uomini
I manifesti contro la violenza sugli uomini
Lunedì 13 Maggio 2024, 15:46 - Ultimo agg. 19:59
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«Gentile sindaco, visto l’impegno chiaro del Comune di Napoli di contrasto alla violenza maschile contro le donne ed il supporto alle vittime di tale violenza, ci colpiscono negativamente le recenti campagne di comunicazione che in maniera fuorviante tendono a vanificare gli sforzi fatti finora e quelli ancora da fare».

Questo l’appello firmato da trenta associazioni che si occupano di violenza di genere maschile contro le donne e da oltre 250 donne. Destinatario è Gaetano Manfredi, primo cittadino di Napoli, dopo che in città sono apparse campagne di comunicazione come quella in via Marina e a Fuorigrotta con manifesti di grandi dimensioni che pubblicizzano un presunto numero dedicato alla violenza subita dai maschi.

«È un attacco - spiega alla Dire la senatrice dem Valeria Valente - non solo alle donne, ma anche ai centri antiviolenza: infatti nel corpo di questa pubblicità si utilizza come specchietto per le allodole un numero di telefono che rimanda e si contrappone in modo anche simbolico al 1522, numero nazionale del ministero per sostenere le donne vittime di violenza e dare loro i riferimenti dei Centri antiviolenza presenti in tutte le realtà».

«Dispiace questa errata interpretazione dell’onorevole Valente, - è la replica dell'avvocato Angelo Pisani, difensore del comitato promotore contro la violenza sugli uomini (sos@1523.it) -  le legge è uguale per tutti e del resto basta leggere l’articolo 1 della Costituzione, ma la violenza non può e non deve essere appannaggio di una sola parte. Se non si capisce che la violenza può essere ovunque non la si sconfiggerà mai e tutti saranno sempre in pericolo e senza pari tutele».

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«Questa è la democrazia dei centri antiviolenza? Non è possibile che la tutela dei diritti  debba essere di esclusivo appannaggio loro. Difenderò sempre tutti: uomini, donne, bambini, anziani, disabili senza discriminazioni - conclude Pisani - tutti dovremmo usare solo l'arma della cultura e del buon senso.

Questo non vuol dire anche solo pensare di sminuire qualsiasi iniziativa a tutela delle donne». 

«L’appello a rivolto al sindaco Manfredi dalla senatrice Valente e dal gruppo politico democratiche e centri antiviolenza donna della Campania per un Pd femminista è inopportuno e pretestuoso nella misura in cui l'obiettivo che il 1523 vuole perseguire è coerente con il lavoro che devono sempre portare avanti i centri antiviolenza: tutelare le donne e anche gli uomini, tutti gli esseri umani senza distinzioni e interessi». Così rispondono gli avvocati  del 1523 Angela RussoAnnalisa Marcone auspicando di cancellare ogni distinzione e discriminazione nella lotta alla violenza nel rispetto della parità dei diritti .

«Con il progetto 1523 si propone un paradigma diverso rispetto a quello seguito fino ad oggi - replica anche l’avvocato Antonella Esposito - Non si può guardare solo alle donne, discriminando e generalizzando su tutti gli altri ma è necessario guardare alla relazione interpersonale, da qui la domanda che compare sul manifesti: "Ma la violenza ha sempre lo stesso sesso?" Per noi la violenza non ha sesso: è sempre un crimine. Se ogni anno aumentano gli stanziamenti sulla violenza sulle donne e aumentano anche i casi di violenza denunciati vorrà dire che è  necessario affrontare questo tema anche  in modo diverso. Stupisce che siano proprio le femministe, a cui questo tema è così caro, a bocciare senza appello ricette diverse da quelle utilizzate sino ad ora per la tutela delle donne e il benessere di tutti. Tentare di bloccare il cambiamento e ignorare lo stato delle attuali politiche giuridiche che mettono sempre più al centro le persone allontana da quello che dovrebbe essere l'obiettivo comune».

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