Salerno, le storie di Natale dei padri separati e allontanati dai figli durante le feste

Rocco, niente contatti con il figlio per quattro anni: ora ha ottenuto l'affido esclusivo

Padri separati: le storie
Padri separati: le storie
di Viviana De Vita
Domenica 24 Dicembre 2023, 06:00 - Ultimo agg. 11:57
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C’è chi non vede da anni il proprio bambino e non potrà abbracciarlo nemmeno il giorno di Natale. C’è chi dovrà accontentarsi di un incontro veloce alla presenza degli assistenti sociali e chi lascerà sotto l’albero un regalo che, forse, non riuscirà mai a consegnare. È il drammatico Natale dei padri separati – privati del diritto alla genitorialità dall’ex coniuge – e dei figli contesi, bambini con la valigia che passeranno le feste sballottolati da una casa ad un’altra perché oggetto di dispute tra i genitori che rivendicano il diritto di trascorrere le festività con la prole. Sono tante e tutte diverse le drammatiche storie che accomunano i figli delle coppie separate, ex coppie che, soprattutto a Natale, scatenano feroci battaglie facendo registrare un aumento di circa il 30% delle querele per l’inosservanza dei provvedimenti relativi all’affidamento.
I CASI
Tra i tanti casi, che in questo particolare periodo dell’anno approdano sulla scrivania dei magistrati, c’è quello di due sorelline salernitane che, da qualche mese, non possono più vedere il loro papà se non in modalità protetta in seguito ad una denuncia sporta dalla madre sfociata nella misura del divieto di avvicinamento nonostante il procedimento penale sia ancora nella fase delle indagini preliminari e le accuse a carico dell’uomo siano ancora tutte da verificare. Rappresentate dal curatore speciale, avvocato Giuliana Cappuccio, le piccole di appena 5 e 6 anni, hanno potuto incontrare il loro papà qualche giorno fa in modalità protetta. Un colloquio toccante perché la più piccina delle bimbe non voleva separarsi dal padre e, a conclusione dell’incontro, è scoppiata in lacrime pregando la curatrice di poterlo vedere di nuovo. Per la bambina, che alla presenza delle assistenti sociali ha dimostrato di essere legatissima al padre, sarà quindi un Natale di grande sofferenza. E sono tante le storie di dolore perché, come emerge dalle denunce che finiscono sul tavolo della Procura, ogni anno nel periodo compreso tra il 23 dicembre e il 6 gennaio, a Salerno si registra un aumento pari al 30%, di querele e denunce nei confronti del genitore presso cui i figli risiedono stabilmente. Nonostante la presenza di un provvedimento che disciplini le festività, non sempre i papà e le mamme riescono ad accordarsi per consentire ai figli minori di trascorrere serenamente le festività con entrambi i genitori. Ancora più drammatico, perché non è limitato alla festività di Natale, è il caso di Rocco – 47 anni e noto sui social dove gestisce un blog “papà separato”, privato del figlio per quattro lunghissimi anni. L’uomo, che non ha più visto il suo bambino, oggi adolescente, dal 2015 al 2019, ha affrontato oltre un decennio di interminabili battaglie giudiziarie per ottenere finalmente riconosciuto il suo diritto di paternità. È di pochi giorni fa la sentenza della Corte d’Appello del tribunale di Salerno che ha confermato la condanna inferta in primo grado all’ex moglie per mancata esecuzione dolosa dei provvedimenti del giudice. La donna, già condannata dal tribunale di Verona per sottrazione di minore, non ha rispettato le sentenze del giudice che stabiliva gli incontri tra padre e figlio, impedendo all’uomo di vedere il bambino. Rocco, che ha ottenuto l’affido esclusivo rafforzato, oggi è finalmente un padre felice anche se nessuno potrà mai più restituirgli tutti i momenti persi con suo figlio. Un’altra storia a lieto fine è quella di una bambina, nata da un rapporto extraconiugale, riconosciuta finalmente dal padre con cui trascorrerà il giorno di Natale.

Rappresentata dal curatore speciale, avvocato Cappuccio, la bambina che chiedeva sempre alla madre notizie di quel padre che non aveva mai conosciuto, l’ha potuto abbracciare per la prima volta qualche mese fa e sta pian piano costruendo un legame con lui. «Riteniamo che quando un giudice colloca un minore presso uno dei due genitori concedendo il diritto di visita all’altro – afferma Paolo Cappetta, presidente dell’associazione “Pezzi di cuore” nata lo scorso luglio con l’obiettivo di rendere effettivo il principio della bi-genitorialità – arreca un danno al minore stesso che finisce con il perdere una delle due figure genitoriali di riferimento.

Bisogna iniziare a ragionare in modo diverso e mettere il minore al centro di ogni questione».

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