Grataglie, viabilità ko: «Espropriare ed agire» ma serve l’ok del sindaco di Eboli

L’amministratore dei biodigestore sollecita ancora il Comune: «Ho fermato i camion per sei giorni ma è un fatto temporaneo»

La strada di Grataglie
La strada di Grataglie
di Laura Naimoli
Domenica 24 Dicembre 2023, 07:00 - Ultimo agg. 13:35
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Stop al transito dei camion per sei giorni. L’ingegnere Giancarlo Cattaneo, amministratore del biodigestore avverte: «Ho paura per quel che potrebbe succedere». La questione è nota, se ne parla ormai da anni. La strada pericolosa che minaccia di cedere è quella di Grataglie, interessata ogni giorno dal transito di autobotti, autocisterne e camion oltre che di auto e pedoni. Un allarme noto, dunque, che è diventato più urgente soprattutto da quando l’ingegnere Cattaneo ha amplificato la preoccupazione dei residenti che sovente hanno chiesto l’intervento dell’amministrazione per risolvere l’annosa faccenda. «La frana è già in atto e non è dato sapere quando si verificherà il peggio», ha puntualizzato Cattaneo che, qualche giorno fa, ha incontrato il sindaco di Eboli Mario Conte

«È necessario procedere con somma urgenza. L’ho detto molto chiaramente a Mario Conte, durante il nostro incontro - ha spiegato Cattaneo - la situazione è chiara e sotto gli occhi di tutti. Gli autisti dei mezzi che si dirigono verso la mia azienda hanno riferito che in alcuni tratti la pendenza verso il dirupo è spaventosa. Ho suggerito di procedere con un esproprio di almeno tre metri a monte della strada e di dirottare il traffico fino a quando non ci sarà una soluzione definitiva. Le vibrazioni date dai veicoli e la pioggia potrebbero mettere in serio pericolo case e persone». Quella della strada di Grataglie è una storia antica, ignorata da diverse amministrazioni che non hanno mai onorato le promesse fatte. È una stradina stretta di periferia, sterrata e piena di buche. Centinaia le abitazioni che sorgono in terra collinare e due aziende: il biodigestore, appunto, e un’azienda avicola. Gli automezzi pesanti transitano a qualunque ora del giorno, su questa via che in alcuni punti, per circa cento metri, è senza mura di contenimento con uno strapiombo alto cinque metri.

«L’ingegnere Cattaneo sa bene che per fare quello che propone occorrono gli atti di esproprio del terreno o cessione volontaria - dice Conte - occorre spostare una linea elettrica di media tensione e i pali dell’illuminazione pubblica. E siamo a Natale! Nulla è semplice per la pubblica amministrazione». La scorsa primavera la strada cominciò a cedere facendo saltare la recinzione di un’abitazione.

Da allora molte volte i cittadini hanno denunciato la gravità della situazione senza che mai qualcuno intervenisse se non con rattoppi che a poco servono.

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«Ho fermato il passaggio dei camion - conclude Cattaneo - ma è chiaro che non posso aspettare in eterno perché metterei a rischio la produttività dell’azienda».
 

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