Caprile, Cheddira, Gaetano e Folorunsho. Giovanni Manna ricomincia... da quattro. I primi tasselli del Napoli della rinascita sono il ritorno a casa delle stelline di Empoli, Frosinone, Cagliari e Verona. Ma se l’elenco di chi arriva è pieno zeppo di nomi potenziali, anche quello di chi va via è strapieno di noni anche impensabili appena quattro mesi fa. Si va da Meret a Di Lorenzo, da Jesus a Ostigard, da Anguissa a Mario Rui, da Simeone a Osimhen. Oltre a tutti e sette gli acquisti da giugno a oggi. Forse, con una sola eccezione: Jesper Lindstrom. Mister 30 milioni ha il destino appeso a un filo: decide il nuovo tecnico se tagliare il filo oppure no. Un passo alla volta: Manna è al lavoro a fari spenti, un po’ come fece Giuntoli l’anno scorso al Napoli. Finché non ci sarà risoluzione, ovvero a giugno, non potrà trattare direttamente calciatori. Ma ha anche un altro compito: varare il Napoli under 23 da iscrivere in Lega Pro. Un pensiero che da qualche settimana accompagna i pensieri di De Laurentiis: Manna ha diretto la Juventus Next Gen, ha negli anni ingaggiato baby talenti in giro per il mondo ed è pronto a dare indicazioni anche al Napoli in questa direzione. Come fatto con i vari Dragusin, Fagioli, Soulé, Miretti, Iling-junior, Barrenechea, Yildiz e così via dicendo. Manna firmerà un quinquennale. E nel frattempo è al lavoro alla ricerca dell’erede di Osimhem.
Il ritorno del re
È in difesa che è pronta la rivoluzione. Totale. C’è il colombiano Davinson Sánchez del Galatasaray di nuovo nel mirino del club azzurro, ma c’è solo l’imbarazzo della scelta. È il reparto da ricostruire. E spunta un sogno, neppure così tanto nel cassetto: riportare a Napoli Min-jae Kim.
Tutto per tutti
Da tempo il Psg ha fatto capire di essere pronto a versare i 120 milioni di euro per Victor Osimhen. Il nigeriano ormai ha più di un piede e mezzo a Parigi: ha detto sì al trasferimento di Ligue 1 e pare si sia arreso all’idea della Premier. Dove, a parte il Chelsea, in pochi hanno mostrato vero interesse per il bomber della serie A. Ovviamente, solo un altro emiro, magari dell’Arabia Saudita, può scippare ad al-Thani il gioiello del Napoli. Poi, il Psg sarà pronto a discutere anche qualche cessione eccellenza come quella di Asensio, Beraldo, Carlos Soler e Kang in Lee. Nel casting dell’eredità di Osimhen, i nomi in cima a tutto sono due: David del Lille e Gimenez del Feyenoord. Ormai già con i cartellini che costano oltre i 50 milioni di euro. In realtà il prossimo passo ufficiale sarà il rinnovo di Khvicha Kvaratskhelia: sarà per il Napoli una specie di prima buona notizia da dare ai tifosi. Il georgiano verrà blindato con un prolungamento fino al 2028 e un aumento dello stipendio dagli attuali 1,2 milioni a circa 3,5 milioni (con bonus a parte). Annuncio che verrà fatto prima della fine del campionato. I manager del georgiano (c’è anche Zaccardo nell’entourage, suo vero scopritore) vogliono una clausola rescissoria. Il Napoli è contrario: si lavora per inserirne una da 130-150 milioni. E poi? Il Napoli ha trovato già un difensore centrale ed è lo slovacco David Hancko: il Feyenoord vuole 30 milioni, il club azzurro arriva a 20 milioni. Può fare anche il terzino sinistro e la cosa piace molto. L’altro nome in pole è quello di Nehuen Perez, centrale dell’Udinese. Di Lorenzo ha la corte della Premier (Aston Villa) e stavolta ci pensa. Nel Verona c’è anche un altro slovacco, consigliato sempre da Hamsik e Calzona: il centrocampista Tomas Suslov. L’Hellas potrebbe essere la piazza ideale per tentare la rinascita di Natan e Cajuste, da girare in prestito.