Strage di Lauro, si aggravano le condizioni
della piccola Maria Liliana

Strage di Lauro, si aggravano le condizioni della piccola Maria Liliana
di Giovanni Sperandeo
Sabato 14 Febbraio 2015, 22:43 - Ultimo agg. 15 Febbraio, 00:07
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Giovanni Sperandeo

Quindici. Si sono aggravate le condizioni di Maria Liliana, la bimba di poco più di un anno, nata da Carolina Sepe, la ragazza che partorì in coma nel dicembre del 2013 per poi perire poco dopo.

La bambina è ricoverata al Santobono di Napoli in sala rianimazione. Una insufficienza respiratoria, dovuta anche alle malformazioni della bimba, nata prematura ed in circostanze eccezionali, è alla base del ricovero.

Maria Liliana è stata sottoposta ad una terapia particolare, visto il caso medico complesso: sopravvive perché un macchinario la sorregge nella respirazione. Intanto il papà, Giampiero Siniscalchi, lancia un appello ai medici del nosocomio napoletano: «Fate di tutto per farla stare meglio, per me non è solo una figlia ma un segno del destino. Dopo tutte le vicissitudini che abbiamo passato negli ultimi anni, vorremmo iniziare a vivere come una famiglia normale perciò, per il caso particolare che rappresenta mia figlia, chiedo a tutti uno sforzo in più. Chiedo a tutti di farsi carico non solo della questione medica ma anche di quella esistenziale, drammatica, che sto vivendo, insieme a tutta la mia famiglia, da tempo. Un grazie anticipato a tutti».

La piccola Maria Liliana, nata il 20 dicembre del 2013, si trova ricoverata al Santobono da un paio di settimane. Era stata portata d’urgenza in ospedale dai familiari per una crisi respiratoria.

Una piccola malformazione al polmone, non ancora sviluppato completamente per via della nascita prematura, la causa della particolare terapia.

Poi, come spiega la famiglia, dopo qualche giorno di degenza ordinaria, il ritorno in terapia intensiva, dovuta ad una involuzione delle condizioni di salute. E quindi di nuovo nel baratro, i pensieri del papà e dei nonni, già toccati dalla tragedia della madre. Maria Liliana non ha mai conosciuto la madre.

Almeno per come s’intende dal punto di vista familiare. Quando la bambina nacque, la mamma, Carolina, era in coma. Era stata ferita gravemente alla testa da un colpo di pistola. I medici del Cardarelli di Napoli riuscirono a farle portare avanti la gravidanza anche se aveva subito dei seri danni fisici. La stabilizzarono per far si che le sue condizioni potessero sopportare i mesi a venire.

E ci riuscirono con successo, quando qualche giorni prima di Natale, quei gemiti portarono la luce dopo mesi di una tragedia infinita.

Carolina, che morì poco dopo, era stata ferita nell’agosto del 2013 insieme ad altri familiari, al culmine di una lite con un vicino nata da futili motivi. Domenico Aschettino, il vicino-assassino, uccise il padre della ragazza, Vincenzo, nel cortile di casa, ferendo poi anche tutto il resto della famiglia.

Carolina e la nonna, Bettina Crisci, morirono mesi dopo per via delle ferite riportare nella sparatoria.

L’unica nota positiva della tragedia che colpì la famiglia Sepe fu la nascita di Maria Liliana, una sorta di lieto fine di una favola era.

La bambina ha però sofferto proprio per le complicazioni dovute alla sua nascita.
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