Campania. Ecco il welfare negato: pochi fondi, disservizi e assistenza nel caos

Campania. Ecco il welfare negato: pochi fondi, disservizi e assistenza nel caos
di Maria Pirro
Giovedì 26 Marzo 2015, 09:08 - Ultimo agg. 09:09
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Il trasporto a scuola è sospeso, sono spariti gli assistenti materiali, manca l'insegnante di sostegno, i posti nei semiconvitti diminuiscono, non bastano i letti nelle strutture per anziani, a Napoli sono cento in meno. Lezioni negate, servizi inesistenti, assistenza ridotta: è la ghigliottina imposta da governo, Regione e Comune di Napoli che colpisce i disabili. La politica del welfare che non c'è li condanna al patibolo, mentre i loro familiari invocano disperatamente il «diritto a vivere» portando in piazza storie drammatiche. Le manifestazioni non si contano più: a Montecitorio a inizio di ogni anno scolastico, sotto le finestre di Palazzo Santa Lucia bagnate dalla pioggia neanche un mese fa, davanti al municipio il sit-in organizzato l'altro ieri. Ma gli appelli restano inascoltati. Perché questo non è un paese per deboli.



L'ultima incognita è l'assegno di cura ai non autosufficienti, una alternativa all'assistenza domiciliare proposta dalla Regione che prevede di dare alle famiglie 700 euro al mese, per un anno, se rinunciano al sostegno diretto. Ma ogni comune procede per sé: ha autonomia nelle scelte. E così, regole e procedure diventano a «geografia variabile».



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