Monitoraggio da remoto del bacino fiume Sarno e dei suoi affluenti tra cui anche la Solofrana, arrivano le foto trappole. In sostituzione dei sensori tradizionali saranno introdotte nuove tecnologie per rilevare inquinanti vari, microplastiche e altre sostanze, lungo il percorso fluviale. Inoltre, sarà coinvolta la cittadinanza del bacino Alto, Medio e Basso Sarno con un'app attraverso la quale sarà possibile trasmettere foto e immagini. I dati saranno poi raccolti attraverso dei totem installati lungo il fiume e trasmessi in tempo reale ai data base di quattro Università che hanno lanciato il progetto pilota. L'iniziativa finanziata dal Mur è stata elaborata dalle facoltà di idraulica delle Università di Napoli, Tuscia, Perugia e Bologna come soluzione innovativa per contrastare in modo tecnologico la piaga dell'inquinamento del Sarno. In campo anche il Consorzio di bonifica del comprensorio Sarno.
«Si tratta di nuove idee e soluzioni innovative -spiega il presidente Rosario D'Angelo del Consorzio di bonifica del bacino Sarno - che consentiranno di migliorare le condizioni di monitoraggio del fiume Sarno con i suoi affluenti rilevando le criticità per poi fornire soluzioni dirette a migliorare la qualità del corso d'acqua e dell'ambiente. In questo primo step, noi come Consorzio di bonifica del comprensorio siamo partner dell'Università di Napoli che ci ha coinvolto in questo progetto pilota che parla di rispetto dell'ambiente. Il fiume Sarno è stato individuato dalle Università come "caso studio" per proporre delle soluzioni innovative per contrastare l'inquinamento».
Il monitoraggio dell'intero fiume Sarno con il "river watch", ossia nuovi sensori rileveranno anche la tipologia di inquinante e le portate prevedendo gli effetti sul regime idrico e le modalità per contrastarle con l'intento di migliorare la qualità del corso d'acqua.
Per i rappresentanti delle Università di Napoli, Tuscia, Perugia e Bologna si tratta «dell'impiego di una nuova infrastruttura di monitoraggio da remoto anche del materiale galleggiante e inquinanti non supervisionato dall'utente, un controllo accurato che sostituisce i sensori tradizionali ampliando la rete di controllo su larga scala. Il bacino del fiume Sarno è stato scelto per la problematica ambientale, per conoscere lo stato in cui si trova e per migliorarlo. Si parte dai fattori che generano lo stato di criticità, con l'impiego di professionalità tecnologiche e scientifiche».