Anestesisti, concorsi blindati: assunto al «Rummo» solo chi resterà per almeno 5 anni

Concorso con una clausola particolare

L'ospedale Rummo
L'ospedale Rummo
Giovedì 13 Luglio 2023, 11:42
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L'ospedale Rummo «blinda» il concorso per anestesisti, per risolvere la grave carenza di personale medico. Il 10 agosto scadono i termini per la presentazione della domanda di iscrizione al concorso per l'assunzione a tempo pieno e indeterminato di 11 dirigenti medici di Anestesia e rianimazione ma, per la prima volta in assoluto, c'è la clausola contrattuale che stabilisce l'obbligo di permanenza in ospedale per un periodo non inferiore a cinque anni. L'azienda ospedaliera guidata da Maria Morgante prova così a mettere un punto fermo all'esodo di professionisti che espletano il concorso, si classificano in graduatoria, accettano l'incarico ma, sempre più spesso, dopo il primo anno di attività rassegnano le dimissioni per trasferirsi in altre strutture più vicine al luogo di residenza. Infatti tra quelli in servizio al «Rummo» non ci sono anestesisti residenti nel Sannio e quindi tutti coloro che fino a questo momento, sono entrati nelle fila dell'ospedale cittadino provenivano tutti da altre città del territorio regionale dove sono tornati non appena si sono liberati i posti nelle aziende ospedaliere dei luoghi di residenza.

La pratica di partecipare a un concorso negli ospedali di qualsiasi provincia per entrare in graduatoria ed essere assorbiti da strutture di altre città, si sta perpetrando negli anni e sta penalizzando soprattutto le aziende ospedaliere delle aree interne, lontane dai centri abitati più grandi e più attrattivi. La clausola contrattuale inserita nel provvedimento del bando dell'ospedale cittadino ha lo scopo di spezzare la catena di «arrivi e partenze» e di creare i presupposti per reintegrare l'organico di Anestesia e rianimazione e per dare continuità alle attività sanitarie che risentono inevitabilmente dei cambiamenti imposti dal continuo andirivieni di personale medico.

Sembra essere di fronte alla soluzione più pertinente per contrastare l'esodo di anestesisti e di personale medico più in generale perché non è del tutto escluso che la stessa clausola possa essere applicata anche per l'espletamento di altri iter concorsuali.

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A questo punto, bisogna solo avere la certezza che arrivi un cospicuo numero di domande di partecipazione al concorso e che ci siano abbastanza professionisti del settore in graduatoria disposti ad accettare l'incarico quinquennale nell'ospedale cittadino. Nel frattempo, l'Asl ha indetto una manifestazione di interesse per il conferimento di 10 incarichi libero-professionali per un periodo di 12 mesi per psicologi di base. Saranno 146 gli psicologi di base che entreranno in servizio nei distretti sanitari dell'intero territorio regionale per consentire ai cittadini campani di poter ricevere un primo livello di assistenza psicologica, come previsto dalla legge regionale numero 35/202. Dunque, per ognuna delle cinque sedi distrettuali del Sannio ci saranno due psicologi che lavoreranno in sinergia con i medici di Medicina generale e con i pediatri di Libera scelta. L'istituzione del servizio di Psicologia di base, che tende a diventare stabile, avrà anche un impatto sulla sostenibilità del sistema sanitario regionale, attraverso la riduzione dei ricoveri impropri, delle prescrizioni di psicofarmaci e degli accessi in Pronto soccorso per sintomi riconducibili a disturbi di ansia e dell'umore. I cittadini potranno usufruire delle prestazioni professionali degli psicologi sia attraverso i medici di base che dei pediatri ma anche ad accesso libero, attraverso i distretti sanitari di riferimento. Questo consentirà di sostenere soprattutto le fasce sensibili della popolazione, come bambini, adolescenti, anziani e disabili. L'obiettivo finale è quello di avere una legge nazionale, un percorso formativo come quelli di cui usufruiscono i medici di Medicina generale e un contratto collettivo nazionale che consenta di allargare sempre più le maglie dell'assistenza psicologica sul territorio per arrivare a tutti, in special modo alle realtà più disagiate. 

 

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