Straordinari non pagati negli ospedali del Salernitano: anestesisti sulle barricate

A Nocera e Roccadaspide, i camici bianchi attendono i versamenti da settembre 2023: pronti allo stop degli interventi

Gli anestesisti
Gli anestesisti
di Nello Ferrigno
Domenica 14 Aprile 2024, 07:00
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I primi a fermarsi potrebbero essere gli anestesisti che lavorano negli ospedali di Nocera, Battipaglia e Roccadaspide. La data limite è il prossimo 1° maggio. Da quel giorno potrebbero rifiutarsi di effettuare il lavoro straordinario. Non è un elemento secondario. Se ciò avverrà andrebbe in crisi l’intera programmazione degli interventi chirurgici programmati che si basa sull’apporto indispensabile degli anestesisti e rianimatori. I medici lamentano un ritardo nei pagamenti per le loro prestazioni aggiuntive, in gergo più semplice le ore di lavoro straordinario. Le situazioni più incancrenite sono all’Umberto I di Nocera e al presidio ospedaliero di Roccadaspide: si è fermi a settembre 2023. Poi il presidio ospedaliero di Battipaglia, situazione leggermente migliore, gli anestesisti non percepiscono lo straordinario da dicembre scorso.

«Il paradosso – spiega Vincenzo Stridacchio, rappresentante sindacale dell’Aaroi Emac, l’associazione anestesisti rianimatori ospedalieri – è che il budget di spesa quadrimestrale per il lavoro aggiuntivo non viene programmato ma calcolato successivamente. Infatti il 15 aprile l’Asl Salerno dovrebbe pubblicare il bando del primo quadrimestre 2024 per una possibile integrazione per pagare le prestazioni aggiuntive. Insomma, l’azienda calcola questa spesa a lavoro effettuato e noi medici non sappiamo per quante ore possiamo lavorare. E poi ci sono i ritardi». Stridacchio mostra le mail inviate agli inizi del mese di aprile al direttore generale dell’Asl Salerno Gennaro Sosto, al direttore sanitario Primo Sergianni e al direttore amministrativo Fernando Chiumiento con le quali si chiedeva conto dei ritardi e della programmazione, «non ci hanno nemmeno risposto». La cifra è modesta per un’azienda sanitaria grande come quella salernitana. Si arriva a 40mila euro. A Nocera il monte straordinario sfiora le tremila ore spalmate sui 17 anestesisti in organico. All’ospedale di Roccadaspide i medici sono quattro e per questo motivo si ricorre di più allo straordinario, la cifra non dovrebbe andare oltre i 20mila euro. All’ospedale Santa Maria della Speranza di Battipaglia i numeri sono più bassi, il lavoro aggiuntivo sfiora le 400 ore e il ritardo dei pagamenti meno pesante. «Non sono cifre enormi – rileva il sindacalista – e non capisco perché si accumula questa dilazione nel liquidare le prestazioni e soprattutto perché non si decide di programmare la spesa con un bilancio preventivo. In questi giorni ho letto tante dichiarazioni, appelli per reclutare medici, anche un po’ di demagogia. Però se i medici li paghi in ritardo è chiaro che crei disagi e disaffezione. Bisognerebbe, invece, tutelarli e non ostacolarli creando pastoie burocratiche». Insomma chi può va via, fa intendere il rappresentante sindacale acuendo ancor di più le criticità della carenza dei medici in particolare nei pronto soccorso e nella rete dell’emergenza urgenza. Se gli anestesisti attiveranno forme di proteste, il timore che ci sia un rallentamento degli interventi chirurgici in elezione è legittimo, «si blocca tutto, le sale operatorie saranno occupate soltanto per interventi di emergenza», dice Stridacchio.

Dall’inizio di maggio, dunque, se non si arriverà ad una soluzione, gli anestesisti non daranno più disponibilità a lavorare in regime di straordinario. Che equivale a dire che le sedute operatorie ordinarie saranno ridotte all’osso e per lo più rinviate. Giovedì scorso il direttore generale Sosto, insieme al presidente della Regione, Vincenzo De Luca, nel partecipare all’apertura del nuovo reparto di oncologia all’ospedale Tortora di Pagani, aveva sottolineato le difficoltà di reperire medici, in particolare nei pronto soccorso, nonostante il concorsone regionale le cui prove si espleteranno il 23 e 26 aprile prossimi.

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