Condannata a sei mesi pena sospesa ed al risarcimento delle parti civili, dalla Corte di Appello di Napoli Gina Pompea Faraonio, 53 anni, beneventana, rappresentante legale della società «Fafa» che gestiva il cinema San Marco nel 2016. La donna rispondeva del reato di lesioni colpose e immissione di fumi dannosi perché, secondo l'accusa, per negligenza e imperizia non aveva provveduto alla manutenzione ordinaria della caldaia e della canna fumaria che a causa anche della sua errata installazione, per il mal funzionamento, aveva provocato emissioni di monossido di carbonio tali da cagionare un'intossicazione ad alcune scolaresche che assistevano a un evento del secondo «Festival filosofico del Sannio». La donna in primo grado era sta assolta.
Faraonio è stata difesa dagli avvocati Dario Vannetiello e Angelo Leone che hanno sostenuto che non c'erano state omissioni e che si era sempre prodigata affinché tutto funzionasse al meglio nel locale. Il ricorso in appello era stato sollecitato dai legali di parte civile e il pubblico ministero aveva accolto tale richiesta. L'accusa aveva sostenuto che la concentrazione di monossido nella sala con una capienza di 800 persone fosse superiore alla soglia di sicurezza e che la canna fumaria era ostruita dalla fuliggine.