S. Agata dei Goti, vandali a caccia di fioriere

S. Agata dei Goti, vandali a caccia di fioriere
Lunedì 27 Febbraio 2017, 08:18
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S. AGATA DEI GOTI - I nuovi barbari. Non sono affatto i discendenti di quei Goti, originari della regione di Götaland in Svezia, di quella federazione di tribù germaniche che invasero l’Europa centro-meridionale nell’ultimo periodo dell’Impero romano d’Occidente, che dopo la sconfitta del Vesuvio subita dal generale romano Narsete nel 552 ottennero di insediarsi sul territorio dell’antica Saticula, ma gli autori di ingiustificati ed ingiustificabili, ripetuti, atti di vandalismo a danno di tutto, di strutture sia pubbliche che private. A due settimane di distanza dagli incendi all’ultimo piano della ex torre carceraria e nell’archivio dell’ex ospedale «San Giovanni di Dio», entrambi non presidiati, stavolta la furia distruttrice delle mani barbariche si è abbattuta, per l’ennesima volta, sulle fioriere sui parapetti sul ponte sul torrente Martorano. 



Delle 12 fatte installare a coppia, chiodate, ai lati dei 6 lampioni, per abbellire l’ambiente dal quale si vede il panorama classico del centro storico, ne restano in vita appena quattro. Sono state asportate fioriere, con il corredo delle piantine ornamentali, e ne sono state divelte altre. ll resto dei fondi delle fioriere ed il terriccio rimasto sono stati poi portati via dagli addetti alla nettezza urbana. Ora restano soltanto le fioriere vuote. Ed il senso di impotenza contro l’inciviltà, la barbarie, la distruzione. Con due sole domande: perché? a che pro? Senza risposte, logicamente. In un «cinguettio» su Twitter il sindaco Carmine Valentino ha così sintetizzato il caso: «Ennesime fioriere distrutte. Atti di ingiustificabile vandalismo. Mortificante prendere atto di ciò». 
 
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