Aldo Balestra
Diritto & Rovescio

Boom di truffe via mail
l'odissea dei più deboli

La sede centrale dell'Agenzia delle Entrate di Roma
La sede centrale dell'Agenzia delle Entrate di Roma
Aldo Balestradi Aldo Balestra
Giovedì 4 Aprile 2024, 10:49 - Ultimo agg. 7 Aprile, 09:40
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«Agenzia delle Entrate, truffa finte mail con richieste di pagamento: come riconoscerla e cosa fare» (www.ilmattino.it  03.04.2023 ore 20.21)
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Diciamolo, insieme all'aggressione fisica una delle principali minacce che temiamo, soprattutto per i nostri parenti o amici anziani, e più in generale per tutte le persone di una certa età che vivono da sole, è la truffa. Prendersi gioco di chi ha perso lucidità, spesso indipendenza, e che vive da solo tra mille paure è una crescente, odiosa pratica a domicilio.

Sembrano lontani nel tempo gli allarmi su finti impiegati del gas, dell'azienda di energia elettrica o di fornitura idrica (e mai dimenticare ostinati venditori di aspirapolveri e finti corrieri), che si introducono in casa con la scusa della lettura dei contatori o pratiche inevase per raggirare anziani impauriti e magari farsi consegnare denaro (almeno qui non c'è violenza fisica) o, molto peggio, picchiarli per avere accesso a casseforti, soldi o gioielli.

Adesso la truffa corre sul filo del telefono («Suo figlio ha avuto un incidente, è nei guai, ha bisogno di denaro subito, vengo a prenderlo») o via mail. Queste ultime sono in vorticoso aumento e in esponenziale sviluppo che corre parallelo all'incremento della fornitura di servizi e rapporti con privati e istituzioni tramite posta elettronica.

Sono tante le persone che hanno scoperto in tarda età l'accesso alle nuove tecnologie e che, poco avvezze, sono facili prede di convinzione circa la bontà del messaggio ricevuto e l'originalità del mittente. Uno degli ultimi esempi è la truffa on-line consumata attraverso l'invio di lettere con testi di segnalazione e diffida di errori nella documentazione fiscale e l'utilizzo di loghi istituzionali, ovviamente adoperati in modo abusivo e truffaldino. Certo, l'Agenzia delle Entrate, che di per sè già... fa paura in originale, avvisa gli utenti, spiegando che bisogna fare attenzione al mittente analizzando l'indirizzo mail (che non coincide mai con quello originale) e che comunque non vengono mai indirizzate, a nessuno, sanzioni via mail. D'accordo, giusto così. Ma intanto è talmente rapido il diffondersi di queste pratiche truffaldine on line che si avverte, in tutta la sua pericolosità, la condizione della vulnerabilità di ampia parte della popolazione. Dai giovanissimi, che hanno un approccio intuitivo ma troppo spesso non analitico rispetto a mail e messaggi, agli anziani, timorosi e creduloni (senza offesa, per carità) per stanchezza, bontà, declino cognitivo.

Iniziare ad avere molta più cura nella formazione sull'utilizzo corretto dei moderni strumenti di comunicazione sarebbe molto utile. Intanto, nel caso degli anziani, avere parenti o amici che li assistano nel disbrigo di tali pratiche, restituirebbe loro fiducia nel prossimo e impedire truffe e artifizi vari ai loro danni. Tema complesso e vasto, come si vede, ma rimaniamo dell'idea che la tecnologia debba essere di supporto all'essere umano e non nemica. Lasciarne un facile utilizzo, impunemente, a truffatori pronti ad usarle contro i più deboli è qualcosa che fa rabbia assai.
P.S. Alzi la mano colui, o colei, che non abbia avuto (ancora) a che fare con casi del genere.
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«Non ci si libera di una cosa evitandola, ma soltanto attraversandola» (Cesare Pavese)

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