Lotta all'evasione, ora si cambia, intervista al direttore delle Entrate: «Verifiche solo sui conti anomali»

Lotta all'evasione, ora si cambia, intervista al direttore delle Entrate: «Verifiche solo sui conti anomali»
di Luca Cifoni
Venerdì 15 Aprile 2016, 00:00 - Ultimo agg. 16 Aprile, 19:15
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Saranno molti di più quest’anno gli italiani che accetteranno così com’è la dichiarazione dei redditi precompilata, mettendosi al riparo da ulteriori adempimenti e verifiche. Ne è convinta Rossella Orlandi, che guarda al 2016 come l’anno della svolta per l’utilizzo di questo strumento di innovazione. Orlandi, dal 2014 alla guida dell’Agenzia delle Entrate, conferma una strategia che punta sempre di più sulla compliance, l’adesione spontanea dei contribuenti, e vuole rassicurare i cittadini sull’archivio dei rapporti finanziari, la temuta banca dati all’interno dell’Anagrafe tributaria in cui sono affluite le informazioni sui conti correnti. Informazioni che però fino ad oggi non sono state ancora utilizzate.

L’anno scorso pochi cittadini hanno scelto di accettare il 730 così com’era. Perché quest’anno dovrebbe essere conveniente cliccare e non pensarci più?
«Perché ci sono, in larga parte, i dati che maggiormente interessano i contribuenti, le detrazioni o deduzioni utilizzate con più frequenza. Le più ricorrenti sono le spese sanitarie, insieme agli interessi passivi sui mutui che erano già inclusi. Quasi il 70 per cento delle dichiarazioni lo scorso anno erano state integrate per aggiungere le voci relative alla sanità. Poi abbiamo incluso anche le prime rate dei lavori di ristrutturazione, le spese universitarie e quelle funebri. Se il contribuente accetta paga quello che ha indicato l’Agenzia e non servono controlli. È una bella responsabilità anche per noi, all’estero non se la prendono».

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