Roma, ucciso come un boss a 22 anni. Scaricato addosso un intero caricatore. E' caccia a due killer in motocicletta

Roma, ucciso come un boss a 22 anni. Scaricato addosso un intero caricatore. E' caccia a due killer in motocicletta
di Marco De Risi
Venerdì 7 Febbraio 2014, 09:05 - Ultimo agg. 13:01
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Quattro colpi di pistola alla testa. Sparsi sull’asfalto di via Torresini, a Tor Vergata, i bossoli dei proiettili che hanno ucciso un giovane di 22 anni.
Il corpo di Edoardo Di Ruzza è adagiato sul suo scooter, coperto da un lenzuolo. I killer lo aspettavano sotto casa, appena lo hanno visto uscire dal cancello e salire sulla moto gli hanno scaricato addosso un caricatore e sono fuggiti in macchina.
Un agguato che non doveva fallire, Di Ruzza è morto come un piccolo boss appena un mese dopo essere uscito dal carcere. Le forze dell’ordine lo conoscevano bene, era stato arrestato tre anni fa perché lo avevano sorpreso in via Dupré, sempre nella zona dove è stato ucciso, con una pistola calibro 9 con il colpo in canna e alcune dosi di droga. La guerra tra bande per la gestione del traffico di stupefacenti è lo sfondo in cui è maturata l’esecuzione.
I killer entrano in azione alle 20,30. Via Torresini è una strada piccola circondata da case basse e da vie strette, lì abita la vittima insieme alla moglie. Di Ruzza esce da casa e sale sul T-Max, non fa in tempo ad accedere che i killer gli vanno incontro e sparano. Sono in tre o quattro, divisi in due auto. C’è chi racconta di aver visto una berlina bianca. Accanto c’è un’altra macchina pronta a bloccare ogni via di fuga al giovane e trasformare la stradina in una trappola. Una raffica di colpi, la vittima si accascia sullo scooter che resta in bilico, poggiato sul muretto del palazzo, e rimane lì aggrappato alla moto. Il lenzuolo che lo copre lascia intravedere un paio di scarpe Adidas e i jeans.

LA DROGA
Vengono chiamati i soccorsi, l’ambulanza arriva e riparte vuota. Il giovane è già morto. Sul caso indaga la squadra mobile guidata da Renato Cortese, gli uomini della polizia scientifica fanno rilievi sul luogo per ricostruire con esattezza la dinamica dell’omicidio. Gli agenti cercano testimoni che possano aiutare a risalire all’auto vista allontanarsi da via Torresini.
Non c’è dubbio che si sia trattato di un’esecuzione, i killer non hanno dato alla vittima modo di accennare a una reazione. Le indagini puntano alla malavita che gestisce in zona il traffico di droga. Di Ruzza si accompagnava con un boss coinvolto nell’operazione Orfeo contro il narcotraffico: il 3 maggio 2011 erano state arrestate 38 persone, si parlò in quell’occasione di una banda che si era affermata nella criminalità romana grazie ai rapporti con la camorra.
Un altro omicidio a Roma, a distanza di un mese dall’uccisione di un diciassettene a Tor Bella Monaca. E potrebbe esserci un collegamento tra i due casi, anche per l’agguato che ha portato alla morte del ragazzo dopo due giorni di agonia le indagini si erano concentrate sul regolamento di conti nell’ambito dello spaccio di stupefacenti in zona.
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