Una delle difficoltà che si riscontrano nelle relazioni è quella di comprendere che i sentimenti e le emozioni sono molto personali e un gesto che vuol dire tanto per qualcuno potrebbe non voler dire nulla per altri. Per questo motivo bisognerebbe cercare di uscire al di fuori di se stessi e capire cosa prova il nostro partner (o un amico) senza necessariamente riportare la situazione alla propria, personale, sensibilità.
In questo caso, un matrimonio di tre anni, preceduto da altri due anni di conoscenza, sta vacillando a causa di quello che il marito ha inteso come uno scherzo divertente, ma che è stato percepito dalla moglie come un atto aggressivo e decisamente problematico: la rasatura di una parte della sua capigliatura.
«Io ho 31 anni, mio marito è di un anno più giovane», scrive la donna, «Ho sempre pensato che la nostra relazione fosse sana, bilanciata, e tre mesi fa abbiamo accolto la nostra bambina».
«Inizialmente ho pensato avesse fatto per finta», ammette, «Ma poi ho visto i capelli cadere nel lavandino. Non sono completamente pelata, ma il danno è chiaramente visibile. Vorrei sottolineare che ho sempre portato i capelli lunghi, fino a metà schiena, non li ho mai tagliati corti. Anche a mio marito sono sempre piaciuti i capelli lunghi e non ha mai fatto presente di volere che li accorciassi».
La donna è poi entrata nel panico e racconta di aver cominciato a piangere e gridare, mentre lui continuava a ridere: «Mi ha detto che era solo uno scherzo, nulla di grave, "sono solo capelli, ricrescono". Abbiamo litigato seriamente, dopo il fatto, e lui si è scusato e ha detto di aver fatto lo str***o, ma ha insistito sul fatto che per lui fosse divertente».
Per questo motivo, la moglie non riesce a passare sopra all'accaduto: «Ci vorranno anni perché i capelli ricrescano della giusta lunghezza, ma la cosa che mi preoccupa di più è che il fatto che continui a trovarlo divertente. Non capisco come possa ridere della mia miseria, sembra al limite del sadismo e mi preoccupa il fatto che possa fare di nuovo una cosa del genere, a me o a nostra figlia, perché per lui è uno "scherzo". Non credo di poterlo perdonare e di potermi fidare di nuovo di lui e sto considerando la possibilità di chiedere il divorzio».
Tuttavia, l'attanaglia il dubbio: «D'altra parte, non ha mai fatto nulla del genere e non è mai stato il tipo da fare scherzi o prendersi gioco di me. Non voglio parlarne con amici e famiglia finché non ho risolto la cosa, perché ho paura che mi mettano pressione, da una parte o dall'altra. Cosa dovrei fare?». Gli utenti del web sembrano essere generalmente d'accordo sulla gravità del gesto: «La ragione per cui non vuoi parlarne con chi ti è vicino è che hai paura confermino ciò che già sai: ha fatto una cosa orrenda e crudele. Come minimo considererei la separazion e e insisterei affinché parli con un terapista, prima di farlo tornare a casa».