Napoli Est, ex campo rom di Barra: niente fondi per la bonifica

A Ponticelli un incontro per discutere sul recupero dell'area di via Mastellone

Napoli Est, ex campo rom di Barra: niente fondi per la bonifica
di Alessandro Bottone
Sabato 3 Febbraio 2024, 15:45 - Ultimo agg. 16:13
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La grave situazione ambientale dell'ex campo rom di Barra, nella zona orientale di Napoli, sarà al centro di un tavolo tecnico in prefettura che metterà insieme Comune, Asl e altri organi competenti. Lo ha annunciato Vincenzo Santagada, assessore alla salute di Palazzo San Giacomo, nel corso dell'evento svoltosi questa mattina a Ponticelli per discutere sul lavoro necessario a recuperare il vasto terreno a ridosso di via Mastellone.

L'assessore ha preso parte alla tavola rotonda ospitata nella parrocchia della Beata Vergine di Lourdes e Santa Bernardetta e organizzata insieme alle realtà del territorio che da tempo chiedono risposte al problema delle esalazioni che si alzano dall'enorme discarica a cielo aperto colpita da grossi incendi, l'ultimo nel luglio dello scorso anno, e per evidenziare la necessità di bonificare l'area nella quale sono stati accumulati rifiuti di ogni genere. A ben vedere lo spazio - che intanto è stato posto sotto sequestro dalle forze dell'ordine - è in difficili condizioni da oltre dieci anni, sin da quando era abitato dalla comunità nomade sgomberata nel 2021 in seguito alle prime devastanti fiamme.

Al momento il Comune di Napoli non ha risorse economiche per rimuovere i rifiuti né per l’eventuale bonifica vera e propria: lo ha confermato lo stesso Santagada all'iniziativa accolta nella parrocchia di via lago Lucrino guidata da don Corrado Maglione.

Difficile trovare così tanti fondi nel bilancio comunale, come evidenziato dal sindaco Manfredi ai residenti pochi giorni fa. Santagada, però, questa mattina ha specificato di aver chiesto all'assessore al bilancio della stessa giunta la disponibilità di fondi necessari ad avviare le prime attività. La questione sarà affrontata, poi, nel tavolo tecnico che sarà attivato in prefettura così da mettere insieme i vari attori competenti in materia. Sollecitato dai cittadini e dagli attivisti - preoccupati per la propria salute e per i danni all'ambiente - l'assessore Santagada ha evidenziato che non sono emerse anomalie dal monitoraggio della qualità dell'aria chiesto dal Comune all'Arpac, ora concluso. Ma il laboratorio mobile dell'agenzia regionale potrebbe presto tornare sul territorio per valutare la presenza di altri elementi potenzialmente pericolosi per i cittadini che lamentano puzza ed esalazioni che costringono le famiglie a barricarsi in casa. Lo hanno denunciato Vincenzo Scognamiglio e Ciro Borrelli del comitato per la bonifica di via Mastellone.

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Il dibattito, in realtà, è andato oltre la questione dell’ex campo Rom di Barra. L'analisi di Paolo Fierro, vicepresidente di Medicina Democratica, ha riguardato l'incidenza della mortalità in tutta la zona orientale di Napoli e la necessità di aggiornare i dati del registro comunale. Su aspetti socio-economici si è soffermato Ciro De Falco dell'Università Federico II. Valerio Caruso della Società italiana di storia ambientale ha chiesto spiegazioni sul fatto che il terreno di via Mastellone non sia stato "candidato" alle risorse per le bonifiche le cui condizioni sono state illustrate con le immagini del drone realizzate dal fotografo Carmine Schiavo.

All'iniziativa ha preso parte anche Sandro Fucito, presidente della Municipalità di Napoli Est, che ha evidenziato l'impegno nell'ascoltare la comunità di residenti e attivisti. Le conclusioni sono state affidate a don Gaetano Castello, vescovo ausiliare di Napoli, e a don Federico Saporito, decano dei parroci della zona orientale, che auspica tempi certi al tavolo tecnico per affrontare la questione di via Mastellone. La stessa speranza di Mariarosaria De Matteo di Barra R-Esiste che da mesi segue la vicenda insieme a diversi altri residenti e attivisti.

Oltre alle fumarole occorre trovare soluzioni anche al preoccupante fenomeno degli sversamenti di rifiuti nella stradina di accesso all’ex campo Rom, costantemente ripulita dall’azienda comunale ma messa in ginocchio da altre azioni criminali. Una vera e propria sfida di cui restano vittima ambiente e salute pubblica.

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