Aeroporto di Napoli Capodichino, passeggero disabile non trova la carrozzina all'atterraggio

Il giovane sarebbe stato lasciato per diverso tempo su una poltroncina dell'aeroporto, fino all'arrivo dei familiari

L'aeroporto Capodichino di Napoli
L'aeroporto Capodichino di Napoli
Mercoledì 10 Aprile 2024, 12:30 - Ultimo agg. 11 Aprile, 07:01
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Sbarca nell'aeroporto di Capodichino di Napoli ma non c'è traccia della sua sedia a rotelle e invece di ricevere una carrozzina sostitutiva viene lasciato su una poltroncina: è quanto denuncia di avere subìto un giovane di 27 anni, rimasto paraplegico a causa di un brutto incidente.

Alfonso Catalano, questo il nome del 27enne, ha deciso di rivolgersi all'avvocato Massimiliano Alosco, del foro di Torre Annunziata per chiedere che sia fatta giustizia. Il giovane punta il dito principalmente contro la compagnia aerea utilizzata e, secondo quanto rende noto in un comunicato, lo stesso inconveniente gli è capitato anche a Istanbul, tappa intermedia del volo di andata che lo stava portando da Napoli a Miami. 

«Sono stati lesi i miei diritti», dice Catalano, si tratta dell'«ennesima disavventura per quelle ruote che mi permettono di camminare, i miei diritti di portatore di handicap e di passeggero, sono stati ancora una volta calpestati».

Bloccato su quella poltroncina, riferisce ancora il ragazzo, ha dovuto chiedere ai suoi parenti di venirlo a prendere in aeroporto per riportarlo a casa: i suoi familiari, inoltre, sottolinea, sono stati costretti a prenderlo in braccio per accompagnarlo alla macchina.

In una nota la Gesac «si rammarica per la percezione negativa relativa all’assistenza ricevuta da Catalano» e spiega: «Il disagio è derivato dalla circostanza che la carrozzina personale non era stata imbarcata sul volo in partenza. Gesac è particolarmente attenta al settore delle assistenze speciali, affidato alla società GH Napoli e supervisionato dal gestore con attività di monitoraggio e controllo continuo. In particolare, a Capodichino, la regolamentazione del settore PRM (Passeggeri a ridotta mobilità), avviene attraverso l’attivo coinvolgimento della Fish onlus - Federazione Italiana Superamento Handicap - con la quale Gesac collabora dal 2006 per rendere lo scalo sempre più inclusivo e accessibile attraverso la formazione del personale e la dotazione degli ausili per la mobilità: dai sollevatori per lo sbarco dei passeggeri alle carrozzine a disposizione degli utenti». Gesac - assicura - «contatterà già in giornata Catalano per approfondire la modalità di assistenza ricevuta ed il disagio subito, al fine di mettere in campo azioni ancora più incisive per elevare la qualità del servizio, incluso la possibile internalizzazione del settore». 

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