Roma, la donna picchiata in metro ha partorito d'urgenza (era all'ottavo mese): il bambino sta bene

Maria Secic ha riferito di essere stata pestata perché accusata di guadagnare troppo poco, indicando nei tre aggressori gli organizzatori dell'attività di borseggio

Roma, la donna picchiata in metro ha partorito d'urgenza (era all'ottavo mese): il bambino sta bene
Roma, la donna picchiata in metro ha partorito d'urgenza (era all'ottavo mese): il bambino sta bene
Domenica 7 Aprile 2024, 18:13 - Ultimo agg. 9 Aprile, 07:54
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Una scena brutale quella a cui molti passeggeri della metro B di Roma hanno dovuto assistere sbalorditi. Calci e pugni su una donna incinta, caduta a terra, inerme. Il branco che ha assalito la vittima, secondo quanto si apprende, vive nel campo rom di Castel Romano. Sono tre quelli individuati dagli agenti e a loro sarebbe imputabile il racket dei borseggi nelle stazioni della metro. A inchiodarli è stato il video diventato virale sui social, dopo la pubblicazione sulla pagina "Welcome to Favelas", ma anche la testimonianza della donna.

«Sono incinta, non voglio più rubare». Borseggiatrice rom pestata a sangue in metro a Roma, il video e la paura dei passeggeri

Come sta la vittima

Ha origini croate la 39enne finita all'ospedale dopo il violento pestaggio. Maria Secic è stata portata al Policlinico Umberto I e presenta un quadro clinico serio.

Prima il ricovero, poche ore dopo il parto indotto: il bambino sta bene. Lei, che era all'ottavo mese di gravidanza, meno. Fratture in diverse parti del corpo, anche di tipo maxillo facciale, per le quali ora sarà operata. Il rischio per la donna è che possa essere avvicinata dai suoi stessi familiari, o dalle persone con cui vive, e minacciata affinché ritratti la sua posizione.

 

Gli aggressori

Le autorità sono a caccia degli aggressori. La vicenda del pestaggio alla stazione Termini potrebbe accendere un faro anche sul racket del borseggio che gli uomini di etnia rom gestiscono, usando principalmente le donne: passano meno inosservate, se prese difficilmente finiscono in carcere. Proprio di qualche giorno fa la notizia di una borseggiatrice recidiva condannata a 20 anni ma impossibilitata a scontare la pena, viste le sei gravidanze consecutive.

Maria Secic ha riferito di essere stata pestata perché accusata di guadagnare troppo poco, indicando nei tre aggressori gli organizzatori dell'attività di borseggio. Un'attività ora al centro di una guerra per gli orari e le aree di competenza tra latinos, come testimoniato dall'accoltellamento di pochi giorni fa che ha visto protagonisti un colombiano e un venezuelano, e ora anche tra rom.

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