Napoli, svolta Cto, dopo 5 anni di stop
torna nella rete delle emergenze

Napoli, svolta Cto, dopo 5 anni di stop torna nella rete delle emergenze
di Gerardo Ausiello
Sabato 5 Novembre 2016, 08:41
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Rientra nella rete delle emergenze il Cto, il Centro traumatologico ortopedico che fu una delle prime vittime del famigerato decreto 49, quel piano ospedaliero lacrime e sangue approvato dalla giunta Caldoro per tentare di ripianare i disastrati conti della sanità campana. Sarà, quello dell'ospedale di viale Colli Aminei, un rientro soft. Sì, perché l'inaugurazione del pronto soccorso è in programma nella primavera del 2017 (sono in corso i lavori di ammodernamento del reparto, chiuso ormai da oltre 5 anni) ma De Luca non ha voluto attendere fino a marzo e, come annunciato nelle scorse settimane, si recherà lunedì in visita alla struttura per dare inizio alla prima fase del piano: dalla prossima settimana, infatti, tutti i pazienti con traumi ortopedici che arriveranno al Cardarelli verranno trasferiti, attraverso il 118, al Cto per le prime cure, le più urgenti.

Si andrà avanti così per qualche mese, fino a quando non aprirà i battenti il nuovo pronto soccorso. Un'operazione che punta a raggiungere un duplice obiettivo: da un lato contribuire a decongestionare il Cardarelli, anche nel tentativo di arginare il fenomeno delle barelle in corsia, e dall'altro migliorare la qualità dell'assistenza. Un traguardo cruciale, quest'ultimo, senza il quale non sarà possibile portare la Regione fuori dal piano di rientro, e quindi dal commissariamento. Da qui lo sforzo di Palazzo Santa Lucia per cercare di risalire la classifica dei livelli essenziali di assistenza dove la Campania è pericolosamente in coda. Ma perché ciò accada davvero servirà tempo. Ne è consapevole De Luca, che non a caso ha indicato come deadline la fine del 2017. Sul fronte della governance, tuttavia, il prossimo anno qualcosa potrebbe cambiare. I rapporti tra la Regione e la struttura commissariale (guidata da Polimeni con il vice D'Amario) sono ormai compromessi: in questi mesi De Luca e i commissari si sono infatti ritrovati a distanze siderali su molte questioni (i contratti con le strutture private convenzionate, l'assistenza nel centro storico, il personale).

Da qui la convinzione, dell'ex sindaco di Salerno e dei suoi fedelissimi, che si debba tornare allo schema precedente: nelle Regioni sottoposte a piano di rientro dal deficit, il presidente della giunta era anche commissario di governo della sanità. 


 
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