NAPOLI - Per accedere in questa area abbandonata e dimenticata da tutti, compresa tra il porto e via Marina, è stata necessaria una chiave inglese. Così un pensionato, residente al Corso Garibaldi, ci ha aperto l’ingresso della più grande discarica a cielo aperto mai vista in città. Siamo in via Amerigo Vespucci, nella zona destinata al parco della Marinella, trentamila metri quadri circa, dove i lavori non sono mai iniziati.
All’altezza del varco “Carmine” del porto di Napoli iniziamo il nostro viaggio in una vera e propria “terra dei fuochi” cittadina.
Distribuite un po’ ovunque si incontrano piccole colline ricoperte da vegetazione spontanea non sufficiente, pero, a nascondere l’enorme quantità di materiali scaricati e abbandonati da ignoti delinquenti. Montagne di spazzatura dove c’è di tutto: scarti edili, fili elettrici, vecchi elettrodomestici, buste di plastica,imballaggi di carta e cartone, plastica, pannelli e scarti di rivestimenti in ceramica, tantissimi sanitari e tubazioni in pvc. E ancora telai di motorini e scheletri di carrozzine : questo è quanto si riesce a vedere. Ma non sappiamo sotto quelle montagnelle cosa ancora si nasconde. “Per molti, troppi anni in questo luogo sono stati sversati rifiuti di ogni genere – spiega Raffaele Maravolo, un anziano signore della zona -. Raramente viene una ditta a prelevare rifiuti ma non porta via nulla, li accantonano sotto il muro; "non ci sono i fondi per poterli smaltire", ci spiegano. Un tempo qui c’era un campo rom che poi fu sgombrato dalle autorità locali. Adesso però la situazione è ugualmente grave, se non addirittura peggiorata. Noi pensionati ci riuniamo all’ingresso del varco “Carmine” per giocare a carte. E facciamo quasi da guardiani impedendo, spesso, l’accesso ai rom che cercano di risistemarsi all’interno del campo. E’ vergognoso che le autorità competenti non si adoperino per risolvere questo scempio”.
Vicino a questa discarica si trovano l’ospedale “Loreto Mare”, la caserma locale dei Carabinieri “Stazione BorgoLoreto”, la direzione Interregionale del Lavoro, l’ufficio Immigrazione della Prefettura di Napoli e per finire l’Agenzia dell’Entrate. “Ma c’è di più – continua Raffaele – proprio vicino al varco esiste una grande vasca, in disuso e non si capisce quale funzione svolga. Sappiamo soltanto che è diventata un grande contenitore di rifiuti e di acque sporche che ristagnano. Bisognerebbe bonificarla ed eventualmente eliminarla. Ma la cosa più preoccupante è questo grande bidone, accantonato quasi sulla strada pedonale, il cui contenuto resta un mistero. La nostra preoccupazione e che possa contenere materiale tossico”. E anche l’accoglienza per i turisti in prossimità della Stazione centrale e del porto di Napoli, non è delle migliori attraversando Via Amerigo Vespucci. Tra i dissesti stradali, lo scempio dei rifiuti e i commercianti illegali che invadono il marciapiede percorrere questa strada diventa una missione impossibile, indecente per una città civile.