Camera di Commercio di Napoli, ricorso delle sigle storiche: il Tar blocchi le urne

Il ricorso al Tar firmato dalle Associazioni storiche Acen, Claai, Cna, Cdo, Confapi, Confcommercio, Confesercenti ed Unione Industriali

Il salone della Camera di commercio di Napoli
Il salone della Camera di commercio di Napoli
di Valerio Iuliano
Martedì 11 Aprile 2023, 08:00 - Ultimo agg. 18:30
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Le procedure per il rinnovo del consiglio camerale devono essere sospese. La richiesta è delle associazioni storiche - guidate dall'Unione industriali - che hanno inoltrato ricorso al Tar contro la Camera di Commercio.

Risale al 20 marzo scorso l'avviso con cui il presidente uscente Ciro Fiola avviava le procedure per la ricostituzione del consiglio camerale, in vista del quinquennio 2023-2028. Nel bando sono stati definiti i criteri generali per la ripartizione dei 25 seggi all'interno del consiglio, a partire dalla «determinazione del grado di rappresentatività delle organizzazioni imprenditoriali». Un parametro che viene fissato in base al numero di imprese aderenti a ciascuna organizzazione. Lo stesso Fiola, in quell'occasione, aveva parlato di «un disciplinare trasparente, che evita le furbizie» e che puntava a favorire i controlli sulle autocertificazioni. Una battaglia senza esclusione di colpi, quella tra il leader e i suoi avversari, che ieri hanno chiesto lo stop delle procedure. Il ricorso al Tar è delle Associazioni storiche Acen, Claai, Cna, Cdo, Confapi, Confcommercio, Confesercenti ed Unione Industriali. «Acen, Cdo, Confapi e Unione Industriali sono patrocinate - si legge in una nota - dagli avvocati Paolo, Andrea e Giuliana Vosa. Claai, Cna, Confcommercio e Confesercenti sono patrocinate dall'avvocato Ludovico Bruno. Il ricorso è stato notificato anche agli Enti preposti al controllo, la Regione Campania e il Mimit, e all'Associazione del presidente Fiola, arbitro e giocatore di questa partita e autore dell'ennesimo attacco al sistema della rappresentanza». 

Il ricorso si basa, anzitutto, su due punti. «Le determinazioni del Presidente della Camera di Commercio con cui si dà avvio alle procedure per la individuazione del grado di rappresentatività delle organizzazioni imprenditoriali si discostano sostanzialmente dalla normativa vigente.

Gli atti impugnati sono difformi rispetto al Decreto Ministeriale perfino nella tempistica, in quanto la procedura è stata avviata in anticipo, rispetto a quanto previsto dal Decreto Ministeriale, al fine di mettere in difficoltà le associazioni che mesi fa si sono dimesse dal consiglio camerale per l'inaccettabile e inconcludente comportamento dell'attuale vertice della Cciaa». La documentazione utile deve pervenire alla Camera - secondo l'avviso - entro i quaranta giorni successivi. Una scadenza perentoria che, se non viene rispettata, determina l'esclusione dal procedimento. Nell'atto si precisa, comunque, che le procedure devono essere avviate - in base ad un decreto ministeriale del 2011 - nei sei mesi che precedono la scadenza del consiglio in carica, fissata per il 18 ottobre 2023. Ma le interpretazioni sulla tempistica, dell'uno e dell'altro schieramento, sono radicalmente differenti. 

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Gli avversari di Fiola, tuttavia, rincarano la dose. «Le anomale ed originali richieste volute dal presidente della Camera sono volte a rendere di fatto ostative le procedure attraverso la compilazione di moduli, noti solo al presidente uscente, che hanno come unico scopo quello di rendere più difficoltosa la partecipazione alle procedure di rinnovo. Questo avviso rappresenta un'ennesima dimostrazione dell'idea di gestione dell'attuale governance camerale ed è stato pubblicato con la precisa volontà di alterare gli esiti della competizione. Le Associazioni, inoltre, denunciano che la Camera di Commercio di Napoli si è rifiutata di assistere le Associazioni nell'arricchimento dei dati necessari per la presentazione della modulistica». Le Associazioni storiche richiedono, infine, la sospensione immediata dell'avviso e del termine per la presentazione dei documenti, il prossimo 29 aprile, «in attesa di poter discutere il ricorso presso il Tar Campania e di poter affrontare il rinnovo camerale secondo le regole ordinarie». Ma qual è la replica dei vertici camerali? Il presidente Ciro Fiola per ora non replica, ma è prevedibile che sia determinato proseguire sulla strada intrapresa. 

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