Scuola, a Napoli prime lezioni nel caos: cattedre scoperte e pochi bidelli

Domani l'apertura ufficiale dell'anno scolastico in Campania

Scuola, prime lezioni nel caos
Scuola, prime lezioni nel caos
di Mariagiovanna Capone
Martedì 12 Settembre 2023, 07:09 - Ultimo agg. 13 Settembre, 07:25
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È un inizio in sordina per la scuola. Si corre per assegnare le cattedre ancora scoperte, si riguardano le graduatorie per verificare che l'algoritmo non abbia commesso errori, arrivano richieste di personale Ata aggiuntivo, e i dirigenti scolastici inviano gli orari della prima settimana alle famiglie sul filo di lana. Le scuole sono in difficoltà e per evitare disagi più consistenti, tanti si orientano sul tempo ridotto, e almeno su Napoli, complice la chiusura per San Gennaro, si prende tempo per sciogliere gli ultimi nodi. La prima campanella ieri è suonata per almeno il 40% delle scuole della Campania, ma tra oggi e domani tutti apriranno a scartamento ridotto per la mancanza di prof e collaboratori scolastici. Se in altre regioni le procedure di immissioni in ruolo riguardano oltre 20-25 mila posti da dare a supplenza, al Sud le cifre si dimezzano, con la Campania attestata su oltre 12mila supplenti, circa 8mila solo nell'ambito territoriale Napoli e provincia. All'Ufficio Scolastico Regionale si lavora senza sosta per risolvere i numerosi problemi riscontrati dai docenti e dovuti all'algoritmo ministeriale, come denunciato da Roberta Vannini, segretario regionale Uil Scuola che per venerdì alle 12 ha fissato un presidio davanti la sede dell'Usr. 

E dietro l'angolo c'è anche il Covid, con circa 800mila studenti campani che tra oggi e domani rimetteranno piede in classe, alimentando i timori di una risalita dei contagi per il diffondersi della variante Eris.

Dal ministero della Salute si invita alla calma ma in settimana ci sarà un incontro per fare il punto della situazione. Il calendario scolastico regionale fissa per domani il rientro in classe ma grazie all'autonomia scolastica non pochi dirigenti scolastici lo hanno anticipato a ieri e oggi. Tuttavia devono fare i conti con gli organici, con tante cattedre ancora da assegnare. Sebbene l'Usr abbia definito le graduatorie, l'algoritmo ha come al solito creato molti danni. Nell'Ambito Napoli sono stati dati 8.715 incarichi, in tutta la Campania invece ben 12.628.

«Anche quest'anno ci giungono segnalazioni di annullamento e rifacimento delle operazioni di supplenze. Riceviamo centinaia di lamentele da parte di docenti che non hanno trovato le sedi che sono state assegnate, altri posti ancora vuoti invece non sono stati inseriti nell'algoritmo. Docenti che lamentano di essere stati superati in graduatoria da chi ha un punteggio inferiore e disponibilità dei posti ignorate» spiega Vannini di Uil Scuola. Soprattutto resta un problema di fondo denunciato da tempo dai sindacati: «Il metodo di reclutamento ha mostrato diversi limiti in merito a una procedura così complessa che non può essere affidata esclusivamente a un algoritmo. Ci sarà il solito balletto di docenti, altro che tutti in cattedra e continuità didattica» insiste Vannini. 

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Altro nodo da sciogliere è la mancanza di personale Ata, ossia coloro che regolano il buon andamento della scuola dal punto di vista amministrativo, tecnico o ausiliario, oltre che regolare adeguatamente l'apertura di tutti i plessi che in alcuni casi sono davvero tanti. Le richieste formali all'Usr crescono ora dopo ora ma per adesso i posti in deroga non saranno assegnati perché si attende il decreto ministeriale sugli incarichi aggiuntivi su fondi Pnrr per incrementare gli organici. La questione relativa agli Ata, però, resta un problema atavico che si ripete di anno in anno e comporta disagi all'organizzazione scolastica e di conseguenza a tutte le famiglie. Di base quindi c'è una sottostima generalizzata. In funzione di questa mancanza di Ata, la maggior parte delle scuole di primo grado hanno dovuto rinunciare all'avvio della refezione scolastica per il 20 settembre, data programmata dal Comune di Napoli che sarà però garantita in asili nido e scuole dell'infanzia comunali. In stand by invece i lavori di alcuni istituti superiori che avrebbero compromesso l'apertura tra cui il liceo Pansini: per ora si entra sia nella sede di via Sangro che in quella storica di piazza Quattro Giornate (da ristrutturare), in attesa di verifiche Asl sull'edificio di via San Domenico che potrà accoglierli dalle prossime settimane. 

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