Covid a Napoli, ospedali in trincea: «Boom di casi tra i fragili»

Più contagi ma nosocomi liberi: «Attenzione ai pazienti oncologici»

Covid a Napoli, ospedali in trincea: «Boom di casi tra i fragili»
Covid a Napoli, ospedali in trincea: «Boom di casi tra i fragili»
di Ettore Mautone
Sabato 9 Settembre 2023, 23:00 - Ultimo agg. 11 Settembre, 07:35
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Si presenta con i connotati di un’influenza fuori stagione, per ora, la nuova recrudescenza dei casi Covid che si registra a Napoli e in Campania come nel resto d’Italia da metà agosto grazie alle nuove varianti di Sars-Cov 2 e ai viaggi estivi. Il Coronavirus, che corre ormai a briglie sciolte senza il freno di mascherine e con vaccinazioni ormai quasi accantonate, rialza la testa soprattutto nell’ambito delle popolazioni di pazienti fragili (oncologici su tutti ma anche altri cronici e anziani).

«Attualmente – avverte Giuseppe Fiorentino, titolare della sub intensiva del Cotugno nonché direttore sanitario aziendale – abbiamo in ospedale meno di 10 pazienti ricoverati. Accusano tutti sintomi simil influenzali che rispondono bene con antivirali. Si tratta di pazienti minati da altre concomitanti patologie in cui è presumibile ritenere vi sia una contemporanea riduzione della risposta immunitaria che li espone, più che negli altri sani, alle conseguenze dell’infezione. Osserviamo un incremento dei casi ma non della gravità. Siamo insomma molto lontani dai preoccupanti scenari che abbiamo visto negli anni scorsi dopo l’estate. Trattandosi di una infezione respiratoria, potrà determinare complicazioni in chi è affetto da molte altre patologie, è anziano o immunodepresso, In questi casi – conclude Fiorentino – è vivamente consigliato un richiamo vaccinale». 

L’azienda dei Colli ha intanto predisposto un piano di emergenza per fronteggiare eventuali ulteriori incrementi dei casi Covid «ma sono piani – conclude Fiorentino – attivati anche per altri tipi di infezioni».

«Al momento – aggiunge Ivan Gentile titolare della cattedra di Malattie infettive del policlinico Federico II - abbiamo 4 posti letto dedicati in Malattie Infettive e tutti pieni ma da lunedì diventeranno 8.

L’aumento dei casi Covid è già percepibile ed eventualmente, d’accordo con la direzione aziendale, potremmo implementare ulteriormente l’offerta di posti letto. La maggior parte dei pazienti che abbiamo ed abbiamo avuto in queste settimane sono persone con fragilità legate all’età (grandi anziani), alle comorbidità o all’ immunodeficienza (pazienti con cancro in chemioterapia o con leucemie, Linfomi o in trattamento con farmaci che deprimono la risposta immune). Proprio oggi è uscito in pre-print un nostro lavoro che mostra per la prima volta al mondo una serie di pazienti con immunodepressione trattati con 3 antivirali simultaneamente in fase precoce e tutti sono guariti virologicamente. Questo vuol dire che abbiamo tra vaccinazioni e antivirali le armi per combattere contro una eventuale nuova ondata». 

Sul territorio l’allerta è alto anche tra i medici di famiglia: «C’è sicuramente un aumento dei casi nei nostri studi – conferma Pina Tommasielli, studio a Soccavo e già componente dell’unità di crisi regionale – facciamo molti tamponi e lo verifichiamo quotidianamente. La maggior parte tuttavia si manifesta con pochi sintomi e anche nei giovani. Negli anziani ha una manifestazione anomala e non sempre sintomatica. Prevalgono i sintomi respiratori e meno quelli gastrointestinali».

Intanto c’è la circolare della Regione da far rispettare negli ospedali: dopo la nota del Ministero della Salute, che ha reso obbligatori i tamponi negli ospedali solo per i sintomatici, l’obbligo in Campania è stato esteso a chiunque accede nei pronto soccorso. Il manager della Asl Napoli 1 Ciro Verdoliva ha in merito diramato a tutte le direzioni sanitarie un articolato piano di prevenzione che sostanzialmente si basa sul tampone in accettazione delle strutture sanitarie a tutti pazienti (siano essi asintomatici o sintomatici) e laddove possibile attivare un percorso più ampio di sorveglianza epidemiologica con la ricerca di altri virus, quali ad esempio virus influenzali A e B, VRS, Adenovirus, Bocavirus, Coronavirus umani diversi da SARS-CoV-2, Metapneumovirus, virus Parainfluenzali, Rhinovirus, Enterovirus, Negli accessi per ricovero nelle strutture sanitarie per tutti i pazienti è previsto un test rapido antigenico. Per tutti gli ospiti (solo se sintomatici) già presenti nelle strutture sanitarie, sempre e non solo in cui siano presenti persone fragili a rischio per età o patologie concomitanti è poi previsto il tampone rapido.

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Così anche per gli utenti da sottoporre a procedure invasive. Test previsti anche di routine per gli ospiti delle Rsa per anziani mentre i visitatori e accompagnatori che - a vista - presentano sintomi compatibili con Covid-19 non possono accedere. Visitatori e operatori dovranno sempre indossare le mascherine ai fini della prevenzione anche se asintomatici all’interno di tutti i reparti che ospitano pazienti. Obbligo esteso ai lavoratori, utenti e visitatori di Rsa, hospice, strutture riabilitative,, ambulatori ed aree assistenziali dei distretti sanitari. Nelle sale di attesa, non sussiste l’obbligo Resta sullo sfondo l’invito dei dei medici a non sottovalutare il Covid pensando che sia una malattia ormai scomparsa puntando a una nuova campagna vaccinale per i fragili. «Questo focus sulla vaccinazione covid soprattutto per i soggetti fragili è quanto mai necessario in questo momento in cui il ruolo delle varianti fa sentire la sua voce e si registra una ripresa dei contagi», afferma Maria Triassi, presidente della Scuola di Medicina della Federico II. Appello condiviso anche dall’Ordine dei medici di Napoli.

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