A Made in Cloister: il via al progetto Experience con l’Odissea raccontata da Penelope

Domani ore 21, nel chiostro di Santa Caterina al Formiello si parte con lo spettacolo scritto e diretto da Matteo Tarasco

L’Odissea raccontata da Penelope
L’Odissea raccontata da Penelope
Giovedì 7 Dicembre 2023, 11:13
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Da domani, 8 dicembre, al via il progetto Experience firmato da Mario Gelardi: fino a domenica 10 dicembre, la compagnia ntS’ sarà presso la Fondazione Made in Cloister con una tre giorni di eventi site specific, inseriti nella rassegna “Altri Natali”, promossa dal Comune di Napoli, parte del progetto “Natale a Napoli 2023”, realizzato col finanziamento della Città Metropolitana di Napoli e del Comune di Napoli.

Domani ore 21.00, nel chiostro di Santa Caterina al Formiello si parte con lo spettacolo Penelope, scritto e diretto da Matteo Tarasco, interpretato da Teresa Timpano, con le musiche originali di Mario Incudine, produzione Scena Nuda.

In scena, il racconto di una donna del Mediterraneo, una donna costretta a prendere in mano la propria vita perché il proprio compagno è partito ed è lontano.

L’ingresso è libero fino ad esaurimento posti. 

L’autore descrive una Penelope che rappresenta le donne di paesi lontani che aspirano ad una vita migliore e che aspettano il ritorno del proprio sposo, ma anche chi è dovuto partire per forza, affrontando un mare che sembra sempre oscuro. Una migrazione antica che oggi sembra più che mai attuale.

«Penelope è un poema erotico e disperato, scrive Tarasco, che espone con lucida follia e altissimo linguaggio le pene di un amor ritrovato, ma invivibile.

Uno struggente grido di estasi erotica, che si trasforma in agonia. Penelope illustra le più atroci conseguenze dell’amore ripercorrendo l’Odissea dal punto di vista di Penelope, la quale oramai defunta racconta il ritorno di Ulisse come mai è stato raccontato. È la storia di una ossessione amorosa, un’ossessione che si fa verbo, strappando ogni singola parola al marasma di gemiti inarticolati in cui questa donna innamorata affoga e si dibatte.

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Raccontare in scena il mito di Penelope oggi, significa esser consapevoli di tutto questo, significa sfidare, sulle assi del palcoscenico, l’essenza più profonda del proprio essere, significa lanciare una sfida agli spettatori: una sfida a valicare il confine dello specchio, una sfida a spogliarsi della maschera per offrirsi nudi al cospetto di Verità»

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