Avellino, elezioni, rebus centrodestra tra simboli, civismo e festiani

Oggi a Roma si decide la conformazione della coalizione

Avellino. Corso Vittorio Emanuele. Gazebo Fratelli d'Italia. Ines Fruncillo. Foto Mario D’Argenio
Avellino. Corso Vittorio Emanuele. Gazebo Fratelli d'Italia. Ines Fruncillo. Foto Mario D’Argenio
di Alberto Nigro
Martedì 9 Aprile 2024, 00:25 - Ultimo agg. 08:19
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​​È un centrodestra in ordine sparso quello che si appresta ad archiviare la partita del candidato sindaco di Avellino. O che almeno ci prova. È fissata per questa mattina a Roma, infatti, la riunione del tavolo nazionale della coalizione per provare a sciogliere una volta per tutte il nodo che sta tenendo in stand by la compagine ormai da mesi. Il clima in cui si arriva all'appuntamento è incandescente: le posizioni in campo sono diverse e, stando a quanto emerge dal dibattito provinciale, si corre il serio rischio di una spaccatura definitiva.

Da un lato, infatti, c'è Fratelli d'Italia che, insieme all'Unione di Centro e a Noi Moderati, sta spingendo per la nascita di una compagine marcatamente di centrodestra che scenda in campo con liste di partito; dall'altro, invece, ci sono Forza Italia e Lega, aperte ad una soluzione civica, benché inserita in un perimetro politico di centrodestra abbastanza riconoscibile.

C'è poi la Democrazia Cristiana con Rotondi, che, rappresentata sul territorio dal leader nazionale e deputato Gianfranco Rotondi, non ha mai escluso la possibilità di dar vita ad un fronte civico in grado di dialogare anche con pezzi dell'amministrazione uscente. Insomma, tre posizioni che sembrano avere davvero poco o niente in comune e che stanno alimentando tensioni all'interno della compagine. D'altro canto, il fronte capeggiato da Fratelli d'Italia punta ad individuare un candidato sindaco di bandiera e si appresta a scegliere un nome tra quelli del coordinatore provinciale dell'Udc, Gennaro Romei, e quelli dei dirigenti provinciali meloniani Ettore de Conciliis e Modestino Iandoli. Sul fronte Lega-Forza Italia, invece, si guarda con grandissimo interesse alla candidatura del giornalista Rino Genovese che, almeno fino a qualche settimana fa, non sembrava intenzionato a sposare un progetto politico, puntando alla creazione di una formazione civica estremamente larga, capace di tenere al suo interno sia esperienze di centrodestra che di centrosinistra. In un contesto del genere, l'esplosione del conflitto è solo questione di tempo, ma il fatto che la discussione da Avellino si sia spostata al tavolo nazionale potrebbe servire ad evitare il raggiungimento di punti di non ritorno.

Il quadro è in piena evoluzione e a renderlo oltremodo fluido le incognite che riguardano il perimetro politico nel quale si giocherà la partita.

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In tal senso, non si può non tenere sott'occhio il consigliere regionale dei Moderati e Riformisti, Livio Petitto. Tra i massimi sostenitori dell'esperienza amministrativa festiana, infatti, ha già fatto sapere che qualora in campo non dovesse esserci direttamente Gianluca Festa nella veste di candidato sindaco lavorerebbe per creare un dialogo tra quel mondo e il centrodestra. Considerato nei mesi scorsi molto vicino alla formazione di Fratelli d'Italia, negli ultimi tempi sembra aver stretto rapporti importanti con i vertici nazionali e regionali della Lega, pur senza aderire a quel partito. Non sono passate inosservate a tal proposito la partecipazione all'iniziativa che si è tenuta la scorsa settimana al Polo Giovani di Avellino con il sottosegretario leghista Alessandro Morelli e la cena avellinese con il coordinatore regionale della Lega, Claudio Durigon.

Diversa, invece, la posizione del sindaco di Montefalcione, Angelo Antonio D'Agostino, che pure ha condiviso l'esperienza amministrativa festiana, ma che essendosi candidato alle europee con Forza Italia ha annunciato che sosterrà il partito anche in città.

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