Elezioni avellino, prove di pace nel Pd tra Gengaro e i consiglieri uscenti

Iacovacci, Cipriano, Giordano e gli altri invitano il candidato sindaco ad un confronto

Antonio Gengaro
Antonio Gengaro
di Rossella Fierro
Lunedì 29 Aprile 2024, 00:05 - Ultimo agg. 09:06
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«Senza un Pd forte, in campo con la migliore lista possibile, non decolla né la coalizione né il candidato sindaco. Tocca a Gengaro l’onere della ricomposizione politica. Da parte nostra prevarrà sempre il senso di responsabilità nei confronti della città». Questa la linea dei consiglieri Pd uscenti rispetto alla loro presenza nella lista di bandiera a sostegno del candidato sindaco del campo largo, Antonio Gengaro.

La squadra composta da Ettore Iacovacci, Luca Cipriano, Nicola Giordano, Gennaro Cesa, Marietta Giordano e Franco Russo aveva pubblicamente accusato il Nazareno di aver imposto il nome di Gengaro bypassando chi per cinque anni ha dato battaglia, dai banchi della minoranza, all’amministrazione guidata da Gianluca Festa. Per ora la pace sembra essere arrivata tra Gengaro e il gruppo dirigente di via Tagliamento, manca ancora quella da sancire con i consiglieri uscenti a cui il candidato sindaco ha più volte dichiarato di voler chiedere nuovamente disponibilità ad essere della partita.

Passaggio che, dicono i diretti interessati, non si è ancora consumato.

Per l’ex capogruppo, Ettore Iacovacci: «Come gruppo uscente attendiamo di poterci confrontare con il candidato sindaco che dovrà dirci quali priorità programmatiche intende portare avanti in campagna elettorale e se e come ritiene di valorizzare il lavoro che abbiamo svolto per cinque anni. Fermo restando il nostro impegno per la città, attendiamo che sia lui a dirci se vuole condividere la sua corsa con noi oppure no».

Per Luca Cipriano: «Serve indubbiamente una lista forte del Pd, in grado di trainare sindaco e coalizione. Sarebbe impensabile immaginare di tenere fuori quei consiglieri comunali che per cinque anni hanno tenuto alta la bandiera del partito in consiglio comunale, gli stessi che hanno portato avanti un’azione incisiva di opposizione. Gengaro ha il dovere di ripartire da qui, offrendo alla città una prospettiva nuova e diversa per superare il momento attuale di profonda confusione». Tocca a Gengaro, dunque, secondo l’ex candidato sindaco, «l’onere della ricomposizione politica con il gruppo. Siamo ancora in attesa di un incontro che tarda ad arrivare, mentre il tempo inizia a stringere. Noi sentiamo forte il dovere e la necessità di non lasciare Avellino al civismo trasformista di Festa né nelle mani di una destra che non riesce a mettere insieme alcun progetto».

Cipriano smentisce anche le voci circolate in questi giorni circa uno sfilacciamento del fronte consiliare uscente: «C’è totale compattezza del gruppo, non si smarca nessuno. Al netto di chi si ricandiderà e di come sarà composta la lista, il tema è politico e riguarda il Partito democratico tutto. Ci sono i consiglieri comunali uscenti, ma anche tanti candidati del nostro gruppo di riferimento che cinque anni fa non sono stati eletti ma che sono pronti a dare una mano. Parliamo della maggioranza del partito, composta da tante persone attive sul territorio, che è impensabile non coinvolgere. Sarebbe da irresponsabili non correre con il Pd al meglio delle sue condizioni con la migliore lista possibile. Sono stato candidato sindaco cinque anni fa e conosco bene la fatica e l’importanza di costruire una coalizione. Serve, da parte di Gengaro, un’accelerazione verso la ricomposizione. Da parte nostra prevarrà sempre il senso di responsabilità nei confronti della città».

Per l’ex consigliere Nicola Giordano è l’intera coalizione che deve darsi da fare: «Tutti coloro che hanno concorso alla scelta del candidato sindaco devono contribuire alla crescita della coalizione, realizzando ognuno la propria lista. Lo stesso dovrà fare il Pd scegliendo chi può interpretare al meglio il percorso elettorale. Ogni componente del campo largo deve scendere in partita con i suoi uomini migliori».

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