Barcellona, furgone travolge la folla sulla Rambla: almeno 13 morti e cento feriti

Barcellona, furgone travolge la folla sulla Rambla: almeno 13 morti e cento feriti
Giovedì 17 Agosto 2017, 17:24 - Ultimo agg. 18 Agosto, 12:34
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Il terrorismo colpisce anche la Spagna. Un attacco al cuore di Barcellona, la città catalana famosa in tutta Europa per la sua movida. Un furgone ha travolto giovedì pomeriggio poco prima delle 17 decine di persone sulla Rambla, il viale principale della città, percorrendo circa 600 metri, da Plaza de Catalunya fino alla piazza del mercato della Boqueria. Il bilancio, comunicato dal presidente del governo catalano, Carles Puigdemont, è di almeno 14 morti e 100 feriti, 16 dei quali molto gravi. Tra questi c'è anche un bambino, ricoverato d'urgenza in pediatria. Due altri bambini meno gravi, sono stati trasferiti in ospedale. Tra le vittime vi sono tre turisti tedeschi e uno belga. Si  teme inoltre per la vita di un italiano: si tratta di Bruno Gulotta, residente a Legnano, in Lombardia, che era in vacanza nella città catalana con la moglie e i figli. Gulotta, 35 anni, al momento dell'attacco si trovava sulla Rambla e sarebbe rimasto ucciso dal furgone killer che è piombato sulla folla provocando almeno 13 morti. Al momento tuttavia non ci sono conferme ufficiali della notizia.

Non è chiaro quante persone abbiano partecipato all'attentato. Puigdemont ha spiegato che due persone sono state arrestate (una è marocchina, l'altra di un'enclave spagnola in Marocco), mentre la polizia aveva parlato di due persone in fuga. I due arrestati sono collegati all'attentato ma fra di loro non c'è il conducente del furgone. Una terza persona è stata arrestata nella notte, come hanno reso noto il ministro dell'Interno della Catalogna, Joaquim Forn, e la polizia locale. Forn ha detto oggi all'emittente Catalunya Radio che la persona sospetta è stata arrestata a Ripoll, una cittadina a pochi chilometri a nord di Barcellona.

Il conducente del furgone potrebbe essere sfuggito a un posto di blocco ieri sera all'uscita della città: un'auto, una Ford Focus bianca, ha infatti forzato il passaggio sulla Diagonal ferendo un agente. Il conducente è poi fuggito a piedi. Secondo il ministro degli interni catalano Joaquim Form «potrebbe essere» il terrorista ricercato. Nell'auto è stato trovato il cadavere del proprietario, ucciso a coltellate. In un primo momento si era pensato che potesse essere lui stesso il sospetto.

La polizia spagnola intanto ha identificato la persona che ha affittato il furgone. Si chiama Driss Oukabir, ed è di origine maghrebina. Oukabir, che sarebbe titolare di un permesso di residenza in Spagna, si è però presentato in commissariato a Ripoll, dove risiede, negando ogni responsabilità nell'attentato. Secondo quanto ha riferito il sindaco di Ripoll al sito El Diario, Oukabir ha detto agli agenti che i suoi documenti sono stati rubati. Il suo passaporto è stato trovato nel furgone usato nell'attacco a Barcellona.

Inizialmente si era diffusa notizia, poi smentita, di due persone armate trincerate in un bar turco, "Rey de Istanbul", del mercato della Boqueria, sulla Rambla.

Un secondo furgone è stato poi ritrovato dalla polizia catalana a Vic, vicino Barcellona. Gli attentatori avrebbero affittato il mezzo per scappare dopo aver compiuto l'attentato.

 

 

L'Isis ha rivendicato l'attacco. La polizia, dopo aver ufficializzato che si è trattato di un attentato terroristico, ha segnalato su Twitter che si cerca un uomo bianco di un metro e 70, con una maglietta bianca a strisce blu. L'attacco, che è stato compiuto «con la volontà di uccidere il maggior numero di persone», come ha affermato questa sera in conferenza stampa il maggiore della polizia catalana Josep Lluis Trapero, non è stato l'atto di un "lupo solitario" ma un attentato organizzato, come riferisce la tv pubblica Rtve, che suggerisce quindi l'esistenza di una "cellula".

La polizia, come riferito dal maggiore Josep Lluis Trapero, dei Mossos d'Esquadra (la polizia catalana), sta indagando su un possibile vincolo fra l'attentato e l'esplosione che ha distrutto una casa la notte scorsa a Alcanar, vicino a Tarragona. L'esplosione, che ha distrutto la casa e provocato un morto e due feriti, sarebbe dovuta una fuga di gas. Nell'edificio la polizia ha trovato una ventina di bombole.

Il furgone, come racconta il quotidiano La Vanguardia, guidava a zig zag per colpire il maggior numero di gente possibile. Il mezzo è entrato nell'arteria pedonale all'altezza di placa Catalunya, procedendo sulla Rambla a circa 80 chilometri orari. Il veicolo è poi andato a sbattere contro uno dei chioschi di Pla de la Boqueria.

Il governo catalano, che ha proclamato tre giorni di lutto, ha ordinato la chiusura della stazioni di metro della Plaza Catalunya, vicino al luogo dell'attacco. La polizia ha invitato i negozianti a chiudere i loro locali quale misura di precauzione. Circa 600 persone sono rimaste bloccate in alcuni ristoranti della zona.

In tarda serata anche il premier spagnolo Mariano Rajoy ha annunciato tre giorni di lutto, in questo caso nazionale. 
La Rambla è un tratto di strada lungo un chilometro e 400 metri, che collega Plaza Catalunya con il Porto antico.

«I terroristi non sconfiggeranno mai un popolo unito che ama la libertà di fronte alla barbarie. Tutta la Spagna sta con le vittime e le famiglie», ha scritto su Twitter il premier spagnolo Mariano Rajoy. In un altro tweet il premier annuncia che si sta recando sul posto: «Massimo coordinamento per arrestare gli autori, rafforzare la sicurezza e assistere tutte le persone colpite. Unità».

L'attentato ha immediatamente prodotto una «sensibilizzazione» del dispositivo di sicurezza in Italia, dove le misure di vigilanza sono già ai massimi livelli. La situazione viene costantemente monitorata dagli organismi di intelligence e dalle forze di polizia, anche in collegamento con i colleghi spagnoli.

 

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